Testo e foto: Paolo Gianfelici
Bad Ischl – L’arciduca Markus d’Asburgo-Lorena accoglie con amabilità gli ospiti nell’atrio della Kaiservilla, circondata da un grande parco che sale sulla montagna tra prati verdissimi ed alberi secolari. Il suo bisnonno, l’imperatore Francesco Giuseppe, ha trascorso qui l’estate per sessanta anni. La bisnonna, la bellissima Elisabetta (Sissi), impegnata in lunghissimi viaggi attraverso il Mar Mediterraneo, veniva invece sempre più raramente e si isolava nel Marmorschloess, il piccolo castello di rivestito di marmo nascosto dalla vegetazione, dove disegnava, dipingeva, scriveva poesie e si dedicava alla sua passione per la fotografia. L’arciduca Marcus racconta la storia della sua famiglia, qualche aneddoto su Sissi, assassinata sulle rive del lago di Ginevra nel 1898 da un anarchico con cognome italiano, ma di origini francesi, tiene a precisare. L’Arciduca è una persona gentile, disponibile e fuori dal tempo, come tutto qui a Bad Ischl.
Come le due anziane donne nel Kurpark, che indossano camicette bianche di lino sopra lunghe gonne di cotone azzurro a fiorellini, come l’uomo seduto di fronte a loro, con un cappello di feltro verde con la penna, o le eleganti signore di mezza età vestite con tailleur di fattura anni venti del secolo corso, che tengono al guinzaglio antiquati cani Chow chow. Non ho mai incontrato in Europa un posto come questo, con un’atmosfera così retrò.
In un tempo lontano, l’aristocrazia austriaca e le teste coronate di mezza Europa venivano in questa città termale dell’Alta Austria per curarsi, per passeggiare lungo le rive del fiume Traun, magari parlando di politica o d’affari, per conoscersi, per incontrarsi o per innamorarsi e fidanzarsi, seguendo l’esempio dei giovanissimi Francesco Giuseppe e Sissi.
Immagino Bad Ischl più di un secolo fa. Un luogo vivace pieno di gente elegante, che passeggia lungo strade e parchi dove risuonano le note delle orchestrine e delle bande, immerso nel verde dei boschi, ideale per riposarsi e per divertirsi, ma anche per lavorare nella tranquillità, come facevano il compositore Franz Lehàr, autore della “Vedova Allegra” e gli altri frequentatori, musicisti, scrittori e scienziati famosi.
Oggi Bad Ischl è il luogo della nostalgia. Centinaia di migliaia di persone ogni anno arrivano qui da tutta l’Europa, inseguendo il mito dell’Austria Felix. Sicuramente vale la pena di visitare questa città. Ma il suo fascino è molto sottile. Per coglierlo bisogna dedicarle almeno una giornata piena.
Il tempo necessario per passeggiare di mattina presto lungo il sentiero di Sissi.
Osservare uno ad uno gli oggetti preziosi della villa di Franz Lehàr, come i due tavolini rotondi in cui sono incastonate decine di miniature di porcellana che rappresentano le più belle donne di Francia e del mondo.
Scoprire nel Marmorschlöss le macchine fotografiche di Sissi e le foto di famiglia degli Asburgo.
Sedersi di pomeriggio al Café Zauner, lungo la riva del Traun, assaggiando una fetta di torta, dopo averla ordinata scegliendo tra 30-40 dolci diversi, tutti in bella mostra.
Ascoltare al tramonto le note di un’operetta sotto gli alberi del Kurpark .
Salire a piedi in montagna verso sera (il sentiero è illuminato con le lanterne) fino alla Siriuskogl, la torre di legno che domina la valle del Traun, bere un grande boccale di birra e mangiare salsicce alla grigia al suono della fisarmonica.
Più tardi, ma non troppo (si va a letto presto, perché alle ventidue i locali chiudono i battenti) andare a dormire in una camera di un hotel, dove gli ascensori, i televisori ed i frigobar sono resi invisibili sotto grandi pannelli di legno scuro di noce. A Bad Ischl la “modernità” stona!
Lo sguardo si allunga dalla finestra sulla città buia. Il mormorio del fiume che scorre sotto è uniforme ed incessante.
Siamo veramente nel 2016?
Informazioni utili:
Informazioni turistiche Bad Ischl (in inglese) www.badischl.at
Piccole città storiche in Austria
www.khs.info (anche in italiano)