Testi e foto: Elvira D’Ippoliti
Chateau-d’Oex – Il colore delle carrozze del treno d’oro può essere anche blu, ma il panorama che si osserva dalle vetrate panoramiche, dopo aver lasciato il Lago di Ginevra, è lo stesso: prati, boschi e altopiani dai contorni idilliaci, alternati a piccole stazioni che sembrano costruite con la semplicità e la fantasia di un bambino. Dopo un’ora di viaggio da Montreux, il Golden Pass raggiunge il Pays-d’Enhaut (il Paese in Alto) dove i prati che digradano dalle montagne sono come dipinti con un pennello intriso di velluto verde. L’altra faccia della serenità del Cantone del Vaud si comincia a scoprire scendendo a Chateau-d’Oex, un piccolo paese in cui le ore scorrono con la ruvida morbidezza di una territorio di montagna che crede nelle sue tradizioni e le adatta al presente. Una delle attività senza tempo che si svolge a pochi chilometri è la produzione di formaggio, l’Etivaz, che nel suo sapore deciso racchiude una filosofia della vita, che allontana il concetto di sacrificio con la passione per la realizzazione di un prodotto genuino.
La produzione di questo formaggio duro ha regole precise ed i soci della cooperativa che ne garantisce l’autenticità le seguono scrupolosamente. Le sovrane produttrici di latte sono condotte in alta quota negli alpeggi all’inizio di maggio. Qui le mucche trascorrono giorni sereni, mangiando l’erba ed i fiori di campo e lasciandosi mungere. Il lavoro più duro spetta agli umani che cuociono il latte in grandi paioli di rame ed esclusivamente su un fuoco di legna e poi estraggono con un telo la massa di formaggio che dovrà prima essere pressata per farne uscire il liquido in eccesso e poi portata nelle cantine di L’Etivaz per la stagionatura. I severi controlli non fanno sconti e il formaggio che esce da questa cantina moderna, in cui un solitario robot si muove tra gli scaffali per voltare ogni singola e pesantissima forma, deve passare ancora diversi controlli di qualità prima di essere dichiarato idoneo alla vendita. Il periodo di produzione va dal 10 maggio al 10 ottobre: mesi in cui il lavoro è associato ad un forzato isolamento negli alpeggi. Gli abitanti del Vaud sono così carichi dell’energia positiva che il loro cantone sa donare da non sentirne il peso. La nozione del tempo sembra seguire regole dettate dal paesaggio e dalla storia e l’invito a goderne i privilegi si estende a tutti i visitatori. Per addentrarsi ancora di più in questo concetto esistenziale, si può andare a trovare uno degli artisti che realizza i decoupage, i “merletti” di carta che attraverso disegni e simboli narrano le tradizioni del luogo. La signora vive in una casetta delle fiabe al cospetto delle montagne e circondata da prati verdi e soffici come ovatta. Tracce d’altri esseri umani se ne incontrano solo a molte centinaia di metri di distanza. L’interno dello chalet è piccolo ma confortevole. Nello studio su un moderno tavolo di cristallo dal piano inclinato è adagiata la semplice opera d’arte: un foglio di carta di cui un lato è nero e l’altro bianco. Su quest’ultimo l’artista ha disegnato con la matita un minuzioso racconto di montagna fatto di casette, mucche, alberi, carri e tante persone impegnate a lavorare. A completare l’opera circolare, una corona di figurine abbigliate nei costumi tradizionali di tutta la Svizzera.
Il lavoro richiede un unico strumento: un taglierino affilato, che permette di ritagliare i contorni di carta per far risaltare i disegni e dargli vita, e una pazienza infinita. Un gatto acciambellato su una poltrona dorme placido e il tempo sembra appeso ad ogni singolo pezzettino di carta. La signora lavora in silenzio, interrotta da alcune telefonate che si rivelano essere ordinativi per feste o matrimoni, di persone che desiderano racchiudere un ricordo in un fragile ma prezioso foglio di carta. Una telefonata riguarda la definizione dei particolari di un prossimo viaggio in Canada, per partecipare ad un incontro internazionale d’artisti di decoupage.
Dalla tranquilla accoglienza dei Pays d’Enhaut la realtà degli abitanti si allarga al mondo. Non a caso da Chateau-d’Oex è partito il Breitling Orbiter 3, una mongolfiera che senza motore e senza nessun atterraggio intermedio ha portato i due piloti Bertrand Piccard e Brian Jones a compiere l’intero giro del mondo. A questi leggeri e colorati palloni che infiammano la fantasia, a Chateau-d’Oex è dedicato un delizioso piccolo museo, dove i più pavidi possono provare l’ebbrezza di entrare in un cestello sospeso nel vuoto al primo piano del museo. Per tutti coloro che l’emozione di librarsi nel cielo la vogliono provare sul serio qui le possibilità di prenotare un volo non mancano mai.
Informazioni utili: Ufficio del Turismo del Cantone del Vaud
www.regione-del-lemano.ch
Château-d’Oex Tourisme
www.chateau-doex.ch Per informazioni generali sulla Svizzera, prenotazioni alberghiere e richiesta di brochure: Numero verde: 0080010020030 www.svizzera.it
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