Terre d'Europa

Svizzera Slow
Treno e cavalli per Arosa

Testo e foto: TidPress



 Una deliziosa concentrazione dell’Engadina che fu, nel museo “Eggahuus”di Arosa: antichi sci e slittini, telai, utensili domestici

Il sentiero degli scoiattoli si snoda tra i boschi sopra Arosa, nel Cantone dei Grigioni. Si cammina ascoltando lo scricchiolio della neve sotto i piedi e ci si riempie i polmoni in profondità in questo paese a una ventina di chilometri da Coira. Nel suo DNA erano scritte salute, quella che si cercava di recuperare nei sanatori, e semplice vita di montagna. Adesso Arosa è un luogo tutto dedicato alle vacanze e questo concetto lo si respira nell’aria. Lasciando il lago ghiacciato proprio davanti alla stazione dove si ferma il treno proveniente da Coira, si sale verso i boschi a bordo di una carrozza trainata da due energici cavalli. Il silenzio creato dal manto di neve non è disturbato dal tintinnio dei campanelli che ornano le briglie. Si sale parecchio, ma lo sforzo che poco prima ha fatto il treno in partenza da Coira per arrampicarsi su per ventisei chilometri e superare il dislivello di mille metri, ora è delegato su un altro tratto ai cavalli.

Ai vacanzieri rimane la scelta di quale discesa intraprendere dopo aver gustato un piatto di Pizokel, una sorta di gnocchi con gli spinaci, ripassati al forno con formaggio e speck. Sul cammino degli scoiattoli si scende in piena tranquillità, ma a chi desidera emozioni più forti, il ristorante mette a disposizione gli slittini che sfrecciano sulla pista verso il centro del paese. Tutto ad Arosa è rilassata voglia di divertirsi. Gli impianti di risalita e le piste da sci sono altrettanto affollati quanto le terrazze assolate degli eleganti café. Si passeggia molto sul laghetto ghiacciato e le poche anatre che si godono l’unico lembo di acqua rimasto non sembrano infastidite dal via vai dei turisti.
Una deliziosa concentrazione dell’Arosa che fu, si trova nel museo “Eggahuus”, che la signora Ruth Licht cura con dedizione da molti anni. Non è chiaro cosa ospitasse in realtà la casa datata 1550, ma si sa che nella sua ampia Stube ci si riuniva per deliberare, ma anche per cantare e festeggiare, come testimonia la presenza di un piccolo organo. La signora Licht è riuscita a raccontare in questo museo diversi aspetti del passato di Arosa: dagli attrezzi da cucina, ai prototipi di sci e slittini, dai lavori femminili in campo tessile a quelli maschili svolti da artigiani ed operai. Tutto, nell’Eggahuus testimonia un ingegno che scaturiva principalmente dalla necessità, ma non per questo era meno brillante. “Molti visitatori tornano una seconda volta soltanto per vedere questa trappola per topi”, dice Ruth mostrando un marchingegno in cui il topo che aveva avuto la sventura di incappare era costretto a percorrere un percorso che lo faceva finire dritto dentro ad una brocca piena d’acqua. I piccoli e grandi problemi di un tempo raccontano storie a volte buffe e a volte drammatiche, ma sempre ricche di vita.

Info:
www.arosa.ch
www.arosa-museum.ch

17.03.2010

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