Zurigo (TidPress) – La sua personale ferrovia di montagna Zurigo l’ha creata per raggiungere l’Uetliberg. Venti minuti di treno, in partenza dalle viscere della Hauptbahnhof (stazione centrale) con la S10, portano sulla montagna di città. Lungo il percorso il treno, forse anche per darsi maggiore importanza, continua a fischiare ad ogni passaggio a livello. Da lassù la città appare un po’ confusa. Le linee aggraziate delle architetture lungo fiume non sono riconoscibili da quella distanza. Solo i campanili appuntiti della Frauenkirche e della Predigerkirche risaltano tra la foschia estiva con il verde delle tegole di rame che li ricoprono.
Il lago attira gli sguardi sulle sue acque tranquille, ma ancor di più colpisce la grande macchia di verde che avvolge la città. Chilometri di sentieri attraversano il bosco in direzione del lago e sembrano perdersi sull’orizzonte che da qualche parte si congiunge con l’acqua.
Guardando il lago si può volare su un’altra montagna ai margini della città: la Felnsenegg. Per raggiungerla con i piedi si viaggia sul treno parallelo (ma nella direzione opposta) alla S10, la S4. Punto di arrivo: Adliswil. La salita verso la funivia è abbastanza ripida, su per una strada percorsa da poche macchine. La cabina della funivia sembra la versione sospesa di un tram di Zurigo. E’ azzurra e sale con decisione.
Il Gasthaus (ristorante) Felsenegg catapulta le persone che provengono dalla metropoli svizzera in una realtà campagnola.
Una cameriera in costume tradizionale si aggira tra i tavoli servendo il Kaiserschmarrn (la ricca frittata dolce con l’uvetta). Anche da qui Zurigo si ammanta di nebbia lontana e, accaldata dalle temperature estive, non mostra tutte le sue bellezze.
Il lago continua a essere al centro della scena e per seguire la sua sete di protagonismo, decidiamo una gita verso la Halbinsel (penisola) Au. Il molo del Bürkliplatz si trova a poche decine di metri dalla Bahnhofstrasse che con il suo bagaglio di banche e negozi di lusso è costretta a lasciare il passo all’acqua. I battelli sul Lago di Zurigo sono una realtà affidabile come i suoi tram. Sul lago soffia sempre il vento e il capitano si affaccia dal ponte di comando ad ogni fermata per controllare l’attracco e incitare con il suo “vorwärts” (avanti) i marinai a ripartire.
La Halbinsel Au sembra racchiusa in una biosfera contente ossigeno caricato di serenità: il silenzio accompagna i visitatori lungo i sentieri nel bosco. L’acqua produce solo un lieve sciabordio mentre lambisce la terra. Nello spazio pic nic, vicino alla griglia per il barbecue sostenuta dai sassi, si trova ordinata la legna da ardere: da una parte i fuscelli per accendere il fuoco e dall’altra i pezzi di tronco più robusti per generare calore. Ognuno può crearsi il proprio spazio vitale: ci si sdraia su un prato, si addenta un panino tra gli alberi, ci si siede sulla sabbia dalla grana grossa e scintillante di residui metallici. Queste minuscole spiagge, circondate da un semicerchio di alberi, assomigliano a palchi d’opera da cui godere il mutevole e tranquillizzante spettacolo della natura. Un prato di trifogli è il tappeto ideale sul quale accomodarsi per ascoltare i treni che passano. Inutile cercare tra l’erba il quadrifoglio. Trovarsi su questa penisola ai bordi di un sogno è già una fortuna. Si fa il pieno di energia positiva.
Informazioni utili:
www.zurigoturismo.com è il sito dell’ufficio del turismo in italiano: informazioni dettagliate sulla città, webcam, blog ed altro ancora.
Per muoversi con facilità in città si può consultare il sito dell’ente cittadino dei trasporti: www.zvv.ch
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10.08.2010