Cagliari (TidPress) – Le prime emozioni che Cagliari regala ai suoi visitatori si concretizzano tra le pagine di pietra della sua storia. Nell’Area Archeologica e Museo di Sant’Eulalia si cammina su una passerella di ferro e si osservano le stratificazioni lasciate dallo scorrere dei millenni. Colonne, mura, una cisterna per l’acqua, la strada che portava al mare: tutti gettati un po’ alla rinfusa dal passare dei secoli, ma ancora chiaramente riconoscibili. Sembra che gli antenati dei cagliaritani di oggi abbiano voluto lasciare dietro di sé un elemento della loro epoca di facile comprensione anche agli occhi di un visitatore non esperto.
Di epoca punica è la cava dalla quale erano provenivano i blocchi quadrati per le costruzioni. Sul fondo della cisterna romana sono stati trovati dei frammenti di anfore sfuggite di mano a chi era incaricato di attingere il prezioso liquido all’interno del contenitore “a bottiglia” alto 6 metri. Ci piacerebbe percorrere l’acciottolato che portava al mare e proseguire qui l’ideale passeggiata lungo la storia, ma come tutto il resto la guardiamo dall’alto.
Per continuare a mantenere vivo il concetto di altezza, una volta usciti dal museo decidiamo di esplorare la parte alta della città. Basta scegliere una delle tante strade in salita, ce ne sono di tutte le “taglie”, e cominciare la scalata cittadina. La via che abbiamo percorso ci ha impresso l’immagine di una città discretamente operosa con negozietti e laboratori artigianali, dall’aspetto fermo nel tempo e orgogliosi di essersi fermati. Raggiungiamo la terrazza sopra il Bastione S. Remy con una sensazione di euforia. Il bianco qui è il colore dominante e viene voglia di girarsi in tondo come in una danza, per afferrare con un unico movimento l’intero panorama che comprende il mare, il porto, il promontorio della Sella del Diavolo e il Monte Urpino, oltre ai tetti della città. Una dritta via in salita conduce direttamente alla Cattedrale. Tra gli alti e bassi della vita, sotto l’altare e lontano dal luminoso calcare di cui è composta la facciata, si trova il Santuario dei Martiri. Le tre cappelle che lo compongono sono ricche di marmi policromi, di nicchie scolpite e di reliquie di martiri, della cui autenticità, secondo una leggenda popolare, si dubita fortemente. Gli abitanti di Cagliari hanno un innato buon umore e raccontano una delle presunte storie dei santi resti con quel tocco d’ironia che contribuisce a rendere gradevole il soggiorno. Per la seconda via si procede su per una strada che si piega in larghe curve e si arriva alla Torre dell’Elefante con accanto la porta che conserva l’inquietante chiusura munita di spunzoni di ferro.
Il piccolo elefantino, che, bianco come il resto della torre, sporge dal muro è un elemento gentile che non maschera l’originaria funzione di difesa.
La vetta di Cagliari, per quanto si sia già saliti un bel po’, non è ancora arrivata. Di punti panoramici adatti a soste se ne incontrano diversi. L’altra torre è quella di S. Pancrazio che precede la Cittadella dei Musei, un insieme di edifici moderni costruiti sull’antico arsenale. Il Museo archeologico è il punto più alto della città. Lì accanto e al di fuori della Porta Cristina si trova un piccolo giardino. Ci fermiamo un momento a osservare il mutare della luce del tardo pomeriggio in uno sfolgorio di rossi e blu. La sagoma scura di un aereo si allontana dalla città puntando il muso verso il mare che ancora risplende argentato. L’idea di staccarsi da questa città non ci attira.
Per trascorrere la serata abbiamo scelto il quartiere di Marina, proprio di fronte al porto. Prima di scegliere in quale ristorante andare, passiamo in albergo. Il Miramare si trova sulla Via Roma. L’ingresso dell’albergo protetto dai portici è anche quello di un palazzo residenziale. Le piccole stanze in cui si fondono fantasia, arte moderna e colori accesi o tenui creano un ambiente che mette subito a proprio agio. Un rifugio da cui osservare la vivacità del porto e la placidità del mare. Un tocco di oriente e la sensazione di trovarsi ospiti di persone che hanno a lungo viaggiato e raccolto oggetti e curiosità, si abbinano bene a una città sorprendente, che si lascia ammirare da diverse prospettive, sa custodire i suoi segreti, ma è una generosa dispensatrice di serenità.
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30.03.2012
La Cattedrale |
Tramonto dalla Porta Cristina |