Nel vicino Testo e foto: Paolo Gianfelici
Albenga – Una dozzina torri spuntano sopra le case del centro storico e producono un effetto sorpresa quando arrivi in città. Nel Medioevo erano molte decine, forse un centinaio. Mi è capitato di venire ad Albenga in pieno inverno e di passeggiare la sera tardi nel silenzio dietro la Torre Civica, il Duomo e il Battistero. Un’atmosfera unica. Il tempo sembrava tornato indietro di mille anni. Mi sentivo immerso nell’epoca lontana in cui Albenga, porto importante del Mediterraneo, era centro di trasporti, di commerci e di contese tra le famiglie nobiliari.
Sono tornato in una luminosa giornata di giugno. Il centro storico, aperto solo ai pedoni e alle biciclette, è vivace e tranquillo. Le strade dell’isola pedonale sboccano su piazzette accoglienti. Le facciate dei palazzi sono restaurate di recente. I caffè invitano ad una pausa.
Nel vicino Palazzo Oddo visito la mostra permanente “Magiche Trasparenze”, dedicata ai vetri romani di Albenga. L’opera più importante è il Piatto blu, pezzo del secondo secolo d.C di un magnifico color cobalto, su cui sono stati intagliati con grande maestria e senso artistico due putti che danzano in onore di Bacco.
Il mio percorso si conclude su una piazzetta, vicino ad una fontanella, dove è stata depositata una cassetta di asparagi violetti di Albenga. Ammiro il loro colore intenso e decido che questa specialità locale sarà l’antipasto della cena.