Vienna (TidPress) – La “primavera sacra” (ver sacrum) della Vienna d’inizio Novecento indicava agli uomini la strada della felicità. Il “Fregio di Beethoven” di Gustav Klimt ha questa ricerca per tema. Di un bianco abbagliante, dalle linee pure e squadrate, sormontato da una sfera dorata, coperta di foglie e bacche di alloro intrecciate, l’edificio della Secessione è d’una bellezza semplice e immediata che sfiora il ludico.
Leopold Museum |
Il Kunsthistorisches Museum sul Ring |
Un gruppo di ragazzi italiani in gita scolastica sottolinea il carattere giovane del piccolo museo. I ragazzi rumoreggiano sulle scale prima di iniziare la visita e prestano poca attenzione ai due enormi vasi mosaicati posti ai lati dell’ingresso, realizzati da Robert Oerley, presidente della Secessione nel 1912-13 . Osservano curiosi la scritta in tedesco sulla facciata dell’edificio: “Der Zeit ihre Kunst. Der Kunst ihre Freiheit” (ogni tempo ha la sua arte e all’arte è dovuta la libertà). Entriamo alcuni minuti dopo il gruppo. Ci ritroviamo tutti sulla piattaforma-ponteggio-opera d’arte gialla, realizzata da Gerwald Rockenschaub, che sotto il titolo “Close Up” permette di guardare il gigante Tifeo direttamente negli occhi di madreperla.
La guida sciorina per i ragazzi la storia rappresentata nel fregio, ispirata all’interpretazione wagneriana della Nona Sinfonia di Beethoven. Ascoltiamo la descrizione dei geni fluttuanti in orizzontale, della figura femminile verticale che rappresenta la Poesia e del “bacio al mondo intero” dove un uomo nudo visto di spalle abbraccia una donna di cui si intravedono solo braccia, capelli e gambe legate a quelle del compagno da lievi filamenti azzurri. Se i legami d’amore fossero leggeri e spensierati come quei fili, nel mondo regnerebbe la felicità!
L’essere che attrae la nostra attenzione è un “bestio” un po’ scimmia (sdentata) e un po’ serpente che raccoglie intorno a sé un ventaglio di disgrazie che affliggono l’umanità, senza tralasciare quella definitiva. Il gruppo di ragazzi comincia a dare segni di stanchezza.Tifeo appare sempre più sperduto tra un’identità impegnativa e un aspetto inoffensivo, più che un compagno di sventure.
Il ricordo del Tifeo di Klimt ci accompagna con un sorriso fuori dal Palazzo della Secessione. Il sole fa risplendere le tremila foglie dorate della sfera: un minuscolo pianeta caduto sulla terra per illuminarla o, secondo l’interpretazione degli storici dell’arte, la dimostrazione di come per Klimt e compagni la natura (l’alloro) sia in grado di spaccare qualsiasi architettura. Il “pianeta Klimt” è ancora tutto da esplorare.
Per rimanere in tema di ponteggi eccellenti facciamo rotta verso il Kunsthistorisches Museum, un mostro sacro inaugurato nel 1891 come museo di corte e contenitore delle “collezioni d’arte del supremo casato imperiale”. Un titolo impegnativo di cui il museo si assume la responsabilità anche oggi. Ed effettivamente al suo interno si trovano tesori che lasciano a bocca aperta. Al giovane Klimt, al fratello Ernst e al loro collega Matsch fu affidato l’incarico di decorare lo scalone monumentale. Per apprezzare la loro arte è stato allestito un ponteggio che avvicina i visitatori all’interpretazione klimtiana dell’antico Egitto e dell’arte greco romana. Vale la pena e fare la fila sugli scalini per guardare le figure incastonate magistralmente nell’architettura. Alcune sembrano affacciarsi tra le colonne come per caso ma non sono per questo meno belle, mentre altre confermano con la loro sicura presenza tutta la volontà di farsi ammirare.
Al Museo Albertina (la più grande collezione di grafica al mondo) sono stati affidati i tratti a matita, gessetto e inchiostro di china di Gustav Klimt. Si seguono fasi evolutive e periodi dell’artista, camminando in sale azzurre in cui i disegni faticano un po’ a emergere. A colpirci sono in particolare i capelli delle donne: nel momento in cui Klimt sente l’esigenza di sottolineare la sensualità femminile nei suoi disegni le capigliature si fanno gonfie o rigogliose come cotonate o acconciate da un parrucchiere in vena di esagerazioni.
Ci siamo lasciati una chicca come ultima tappa del percorso dentro l’arte di Klimt. Il Belvedere ci accoglie a ridosso del cantiere della nuova stazione ferroviaria. Una volta varcati i cancelli ci rendiamo conto dell’enorme valore che rappresentano i palazzi di Eugenio di Savoia per la città. Dal Belvedere Superiore, attraverso l’enorme giardino alla francese, si ha la visuale sulla città. Immaginiamo di aver la possibilità di passeggiare qui ogni giorno, come può farlo un abitante di Vienna, e ci sentiamo, inutile negarlo, un po’ invidiosi. I due edifici (superiore ed inferiore) sono entrambi maestosi e belli, ma quello più in alto è molto più grande e sontuoso.
I quadri di Klimt, tra cui il famosissimo “Bacio”, hanno trovato casa nel Belvedere Superiore. La sala è affollata e tutta l’attenzione è dedicata al dipinto in cui la passione travolgente si sprigionarsi solo dalla testa dell’uomo, dal viso della donna, dalle mani e dai piedi. Il resto dei corpi abbracciati è coperto, meglio schiacciato da una coperta abbellita con motivi dorati.
In occasione delle celebrazioni klimtiane il “Bacio” è stato appeso su un’apposita parete rossa, centro della sala. Sulle altre pareti dipinti-racconti sulla natura che invade pacificamente il mondo o sulla bellezza di alcune galline su un prato, dopo uno scroscio di pioggia: paffute e morbide come fiori bianchi e neri.
L’arte ispirata alla natura avrebbe potuto salvare il mondo e portare agli uomini la felicità. Questo affermavano gli artisti dello Jugendstil. Basterebbe non dimenticarlo.
© Riproduzione riservata
Informazioni utili:
Ente per il turismo di Vienna
www.vienna.infoTourist-Info Vienna
Vienna 1, Albertinaplatz / Maysedergasse,
dietro l’Opera di Stato di Vienna
tutti i giorni dalle ore 9 alle 19
Tourist-Info Aeroporto di Vienna
Sala degli Arrivi
dalle ore 6 alle 23
Austria Turismo
840999919
vacanze@austria.info
www.austria.info
Secession
Close-up – GUSTAV KLIMT ~ GERWALD ROCKENSCHAUB – Plattform
fino al 4 novembre 2012
www.secession.at
Kunsthistorisches Museum
Il “ponte di Klimt”
fino al 31 dicembre 2012
www.khm.at
Museo Albertina
Gustav Klimt. Die Zeichnungen
fino al 12 giugno 2012
www.albertina.at
30.05.2012
Il Belvedere Superiore |
I giardini del Belvedere |