Salisburgo (TidPress) – L’autista del taxi aziona un telecomando per abbassare il cilindro che blocca il passaggio. Ci siamo lasciati alle spalle un breve tratto di strada in salita sul monte dei frati, il Mönchsberg. Scendo dalla macchina davanti a un edificio bianco: una delle due sedi del Museum der Moderne. Ho deciso di cominciare la mia personale visita della città di Mozart dall’alto e non appena mi siedo a un tavolo sulla terrazza panoramica del caffè-ristorante “m32”, ospitato all’interno del cubo che racchiude il museo, mi rendo conto di aver avuto l’intuizione giusta. Davanti ai miei occhi Salisburgo si mostra come un mondo di cupole e armonie difficile da tenere a mente. Mi distraggo un attimo per ordinare un tè e quando torno a guardare il profilo della città potrei giurare che vi si sono aggiunti dei campanili, dei palazzi dall’intonaco chiaro o forse una piccola cupola dallo squisito sapore barocco. Gli unici elementi immutabili mi sembrano la montagne scure e rocciose che abbracciano i due lati della città divisa dal fiume Salzach e la maestosa e severa fortezza bianca, la Festung Hohensalzburg, che sembra vigilare dall’alto sulle case e chiese che tendono comunque a volersi – giustamente – godere la vita. Per il resto Salisburgo gioca con la mia fantasia.
A passeggio nel presente su mezzi del passato v |
Il mondo di cupole e campanili |
Decido di seguire il filo che si dipana da questa sensazione e arrivo a immaginare la città come un immenso spartito musicale. Le note di un’opera, di una sinfonia o di un concerto sono scritte, nero su bianco, ma ogni direttore d’orchestra le interpreta a modo suo, le rende divine o semplicemente gradevoli. Chissà se anche Salisburgo regala a ogni visitatore l’emozione di dirigere il suo spartito e generare la propria musica? Per scoprirlo decido di scendere verso il centro con un ascensore d’acciaio lucente che dopo pochi secondi si ferma a livello stradale. La via dove tutto il mondo ama passeggiare a Salisburgo è la Getreidegasse, un vicolo solo nel nome che procede in linea retta e sembra chiuso ad una estremità dalla parete rocciosa della montagna. Le insegne dorate dei negozi, sporgenti sopra gli ingressi, osservate dall’inizio della strada sembrano un intrico di ferro battuto e storia. Accanto agli antichi simboli che avevano lo scopo di indicare il tipo di attività, come lo stivale del calzolaio o i costumi tradizionali confezionati dal sarto, ne sono stati aggiunti di moderni che sfiorano, come nel caso del leone dorato di McDonald, il surreale. Il “citofono” di alcuni portoni è ancora composto da maniglie appese accanto alla porta d’ingresso e collegate con un lungo filo d’acciaio ai rispettivi appartamenti. Anche per farsi aprire la porta da Mozart ci si doveva servire di questo marchingegno, presente sulla facciata giallo sole della sua casa natale.
Salisburgo, come un miraggio nel deserto, sfuma tra passato e presente, riuscendo a conservare durante questo continuo movimento un invidiabile equilibrio. Basta grattare un po’ la crosta di città turistica convenzionale per scoprire un mondo fatto di armonia e ricchezza emozionale. Mi lascio coinvolgere da questa esaltante consapevolezza e osservo il dipanarsi delle strade e delle piazze come una sapiente scenografia teatrale in continuo movimento. Attraverso l’animata piazza del mercato e ammiro i banchi con la frutta e la verdura allineati con ordine e gusto e arrivo poi dove il ricordo del mercato è rimasto nel nome, la piazza Alter Markt. Bei palazzi con in fiori alle finestre e caffetterie nelle quali le dolcezze di Salisburgo si gustano ad ogni ora ed in nutrita compagnia sotto forma di caffè e torte . Le persone camminano animate da un’energia coinvolgente e spesso incrocio delle carrozze trainate da cavalli che mi portano di nuovo nel passato. A bordo i sorrisi dei turisti regalano la gioia che si prendono dalla città. Sono arrivata a fianco del duomo. La pietra con cui è stato costruito è la stessa che ho avuto modo di notare durante il mio giro in città: un ruvido insieme color grigio-marrone trapassato da una miriade di minuscoli forellini. Salisburgo nella sua dimensione barocca non smette mai di sottolineare lo stretto legame tra città e montagne, le stesse dalle quali e stata cavata la roccia porosa.
Foto di nozze nel giardino del Castello Mirabell |
Alla scoperta dei giochi d’acqua a Hellbrunn |
Come molte altre chiese importanti, anche all’ingresso del duomo di Salisburgo, che è un trionfo di marmo bianco come tutta la facciata, si formano file di turisti. L’immensa navata accoglie e ingloba tutti. Gli affreschi del soffitto attirano gli sguardi come calamite verso il bello. Ma bisogna arrivare al transetto e alzare gli occhi verso la cupola per rimanere catturati da un universo di affreschi color mattone che illuminano la chiesa di una calda luce di sole al tramonto. Viene spontaneo sospirare di fronte a questo spettacolo e tornare con la mente al personaggio che ha voluto la costruzione del duomo (nel 1614), l’arcivescovo Marcus Sittikus von Hohenems. Non si può capire in profondità il carattere di Salisburgo, se non se ne ripercorre anche fuggevolmente la storia. Sittikus succedette a suo zio Wolf Dietrich von Raitenau e ne seguì le orme politiche riuscendo a mantenere la città in una situazione particolare: far parte del Governo Bavarese, ma essere ugualmente indipendente. La storia marchia i luoghi e Salisburgo non fa eccezione: la sua peculiarità si respira ancora nell’aria e si ammira nelle sue architetture.
Zio e nipote hanno fatto una specie di gara tra chi lasciava le testimonianze architettoniche più accattivanti. Il Castello di Mirabell fatto costruire da Wolf Dietrich per la sua amante (hanno avuto 15 figli) è tra l’altro uno splendido parco cittadino che in primavera è punteggiato di fiori ordinati in aiuole. Si dice che qui avvengano molti incontri galeotti che nell’era degli appuntamenti via internet lo rende già di per sé un luogo prezioso. Spesso comunque vi si incontrano coppie appena sposate che si fanno fotografare sullo sfondo del rigoglioso giardino. Il Castello di Hellbrunn voluto da Marcus invece si trova appena fuori città e con i suoi giochi d’acqua rappresenta il desiderio di vivere in allegria del suo ideatore. Sembra che l’arcivescovo facesse accomodare i suoi ospiti a un tavolo di pietra circondato da sgabelli dello stesso materiale dai quali, a un suo comando, fuoriuscivano degli schizzi d’acqua. Solo il suo sedile rimaneva asciutto: un modo bizzarro per comunicare che la serata era terminata.
Ogni era ha il suo sovrano: Dietrich Mateschitz ha creato un impero economico lanciando sul mercato la bevanda energetica Red Bull. Vicino a Salisburgo, oltre alla fabbrica di lattine bianche e blu, ha creato un edificio tutto vetro e acciaio che si trova davanti al piccolo aeroporto della città. Il collegamento con il cielo non è casuale, perché Mateschitz è anche pilota d’aereo. L’Hangar 7 è modellato come un’ala di un aeroplano e all’interno vi si può ammirare gratuitamente un collezione di piccoli aerei e bolidi di F1, tutti marchiati con il simbolo del toro rosso. Mateschitz, da sovrano generoso, permette a tutti di usufruire di questo gradevole spazio anche in una serie di bar e ristoranti dall’aspetto allettante e dalla cucina raffinata. Il Threesixty Bar è appeso come un enorme lampadario al soffitto dell’hangar. Nel Mayday Bar si servono Brain Food, Mood Food und Beauty Food per essere sempre intelligenti, di buon umore e belli. Forse anche queste pseudomagie non riuscirebbero nemmeno a Mateschitz se non avesse alle spalle l’intrigante bellezza della città di Salisburgo.
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Informazioni utili:
Salisburgo, città della musica e dei festival musicali in estate è ancora più invitante: Il Festival di Salisburgo durerà fino al 27 settembre 2012. Duecentotrentadue gli spettacoli in cartellone suddivisi tra opera, concerti e prosa, messi in scena in 14 diverse accattivanti location. Tra gli spettacoli di spicco “Giulio Cesare in Egitto” di Georg Friedrich Händel con Cecilia Bartoli nel ruolo di Cleopatra, “Carmen” di Georges Bizet, “Il re pastore” e “Il flauto magico” di W. A. Mozart e “Ariadne auf Naxos” di Richard Strauss. A conclusione del festival si terrà un ballo da favola nella Felsenreitschule, la scuola d’equitazione costruita nella cava da cui sono state estratte le pietre per la costruzione del Duomo.
www.salzburgfestival.at
Tourismus Salzburg
www.salzburg.info (anche in italiano)
Gli uffici di informazioni turistiche di Salisburgo si trovano nella hall dell’aeroporto, nella stazione centrale (Hauptbahnhof) Südtiroler Platz 1 e sulla Mozartplatz 5.
Una giornata ideale a Salisburgo può avere inizio con la prima colazione nel Restaurant-Cafe&Bar m32. Il panorama sulla città rende anche i cibi più semplici un’esperienza unica.
www.m32.at
I giochi d’acqua del Lustschloss Hellbrunn si possono ammirare (e sperimentare, bagnandosi) solo durante una visita guidata. Nel resto del parco si può passeggiare liberamente.
www.hellbrunn.at
Hangar 7
Salzburg Airport
Wilhelm-Spazier-Str. 7A
www.hangar-7.com/en
Della stessa proprietà è il ristorante Carpe Diem sulla Getreidegasse. Particolarità del luogo: il fingerfood è servito in appositi coni, come se si trattasse di un gelato.
www.carpediem.at
L’Austria per l’Italia Hotels è un’associazione che raggruppa alberghi su tutto il territorio austriaco particolarmente attenti agli ospiti italiani.
www.vacanzeinaustria.com
Per informazioni:
info@vacanzeinaustria.com
Numero verde:
800977492
Hotel & Villa Auersperg
Auerspergstraße 61 – Salzburg
www.auersperg.at
30.07.2012
Gli “strati” della città: Mirabell, il duomo, Hohensalzburg |
Il profilo della città si specchia nel fiume Salzach |