Testo e foto: Paolo Gianfelici
Francoforte – Parto a metà mattinata da Hochstadt con le sue mura medievali e le case a graticcio, un paesino sulle colline sopra Francoforte. A Enkheim salgo sulla U-Bahn e arrivo in un quarto d’ora a Konstablerwache nel cuore della città. I mezzi pubblici tedeschi sono puntuali, veloci, comodi e diffusi.
Cammino lungo il viale Zeil in direzione di Hauptwache, la piazza più importante. E’ l’ora della pausa pranzo. La giornata è tiepida e luminosa. Gli impiegati della finanza (banche, borsa ecc.) tedeschi, europei, americani, ma anche molti asiatici (soprattutto giovani donne scattanti, cinesi e coreane), consumano in fretta il lunch e poi scompaiono veloci in uno dei tanti grattacieli.
Arrivo sull’Hauptwache, la piazza dominata dall’omonimo storico caffè dalle linee barocche, distrutto e ricostruito un paio di volte. A Francoforte, completamente demolita durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, il 90% degli edifici è contemporaneo e quelli d’epoca sono quasi sempre dei rifacimenti. Più avanti, sui lati di un parco lungo e stretto, si alzano i grattacieli delle banche, il simbolo della città. Seguono le linee tradizionali della geometria euclidea. Niente iperboli, sproporzioni e figure storte. Una torre più bassa delle altre richiama lo stile semplice e “pulito” del Bauhaus. Vedo solo un esempio (timido) di architettura decostruzionista. Il mondo della finanza di Francoforte è molto conservatore, in materia di architettura. Mi domando se sia altrettanto prudente in materia di investimenti.
Una ventina di Rom sono ordinatamente accampati sul prato del parco sotto i grattacieli. Hanno l’aria di essersi, a modo loro, adeguati al luogo.
Attraverso il Römerberg, la piazza su cui si affaccia il municipio di Francoforte. Un tempo era il luogo d’elezione dell’Imperatore del Sacro Romano Impero (Römer è il Romano). Oggi si celebrano i matrimoni. Un usciere comunale con il cilindro in testa, vestito in pompa magna, si congratula con gli sposi, dopo le nozze, all’uscita sulla piazza. I passanti, secondo una tradizione tedesca, sono invitati a brindare dalla coppia, attrezzata con bicchieri e bottiglie. Tra il Römerberg e la cattedrale, dove avveniva l’incoronazione degli imperatori, si trova la “Nuova Città Vecchia” di Francoforte. La ricostruzione è stata ultimata un paio di anni fa, in parte replicando gli antichi edifici.
Dopo una visita alla Casa di Goethe, dove il poeta è nato e vissuto nei primi anni della sua vita, mi dirigo fino al vicinissimo fiume Meno. Passo sull’altra riva attraverso l’antico ponte di ferro. Dopo una breve pausa su un barcone per un bicchiere di Pils e due Frankfurter, inizio l’esplorazione del vecchio quartiere di Sachsenhausen. Del passato è rimasto ben poco. Qualche casetta con il giardinetto, qualche piccolo locale dove si beve la birra o il sidro, non ancora inghiottiti dalle nuove costruzioni residenziali e dagli uffici. Faccio una sosta in un bel parco con grandi aceri secolari.
Lungo il Meno, sotto l’argine, una striscia di verde è percorsa da una pista ciclabile. E’ l’ora del tramonto. Sul fiume gli uccelli acquatici fanno la spola tra la riva e un isolotto. Gli impiegati delle banche, visti questa mattina durante la pausa pranzo, adesso sfrecciano in bicicletta. Le giovani donne coreane e cinesi sono sempre le più veloci
Sullo sfondo rosso i grattacieli hanno uno strano, irreale colore blu.
Informazioni utili:
Tourismus Frankfurt am Main
www.frankfurt-tourismus.de (anche in inglese)
Forte di una vocazione internazionale e (inter)culturale, la metropoli tedesca della finanza ha creato lungo il fiume Meno il “Museumsufer” (La Riva dei Musei), un insieme eccezionale di musei (cinema, architettura, etnologia, artigianato artistico, comunicazioni, pittura, ecc.). Inoltre possono essere visitati il Museo di Arte Contemporanea, il Museo storico, il Museo di cultura ebraica e molti altri.