Testo e foto: Paolo Gianfelici
Soletta – Quando arrivo sulle rive del Burgäschisee, molto vicino a Soletta (in tedesco Solothurn), il capoluogo del cantone omonimo, provo la sensazione di trovarmi improvvisamente immerso nel regno della biodiversità. Il luogo non è spettacolare, come immaginiamo debbano essere i laghi svizzeri, ma la natura qui sprizza energia da ogni zolla di terra, da ogni goccia d’acqua.
Tra i fili d’erba molto alti, punteggiati da gigantesche margherite, volano le farfalle colorate. Costeggio la brughiera, accompagnato dal profumo intenso dei fiori bianchi delle robinie. Entro in un bosco di querce e faggi, silenzioso e oscuro . Due cippi segnano l’antico confine tra il Cantone di Soletta e quello di Berna. In fondo si intravede il piccolo lago formatosi dopo l’ultima glaciazione. Nel Neolitico fu costruito qui un villaggio su palafitte.
Pochi anni fa una tempesta ha sradicato decine di alberi. Questo conferisce al luogo un aspetto ancora più selvaggio.
Ai lati di un piccolo pontile, davanti a due canneti spuntano sul pelo dell’acqua, tra le grandi foglie rotonde, i fiori bianchi delle ninfee. Due folaghe, nere con il becco bianco, giocano nel lago. Completo il giro, dopo aver incontrato molte lumache che attraversano il sentiero ricoperto di corteccia d’albero, e arrivo alla scultura in legno di uno gnomo. Alto però più di due metri!
Svizzera Turismo www.myswitzerland.com
Region Solothurn Tourismus www.solothurn-city.ch
Dal centro di Soletta si può arrivare in bicicletta fino alle rive del Burgäschisee percorrendo una pista ciclabile di 15 chilometri