Testo e foto: Paolo Gianfelici
Castel del Giudice (Isernia) – La strada che porta a questo paesino di montagna (350 abitanti) è tortuosa e buia. La macchia scura dei boschi circonda il minivan per chilometri e chilometri, senza una luce e segni di vita. Anche questo è il Molise: una sensazione di mistero, di vuoto. “Il Molise non esiste!”. E’ l’inizio di un lungo reportage della BBC, dedicato alla più piccola regione del Sud Italia per numero degli abitanti ed estensione del territorio. Improvvisamente, un grosso cinghiale attratto dai fari del minivan attraversa la strada, rischiando di provocare un incidente. Seguono alcune volpi, i cui occhi brillano nella notte, abbagliati dai fari, e a breve distanza un istrice che, irritato dal passaggio del veicolo, mostra i suoi aculei immobile di lato. Il Molise esiste, eccome esiste! Ma non fa banale mostra di sé. E’ un territorio che va esplorato per scoprire i suoi tesori nascosti.
Castel del Giudice appare all’improvviso sulla cima di una montagna. Accanto al paese, in posizione un po’ più bassa, si trova Borgotufi, un albergo diffuso ricavato dalle trentatré casette rurali di pietra antiche, in gran parte distrutte da terremoti e guerre, recuperate di recente con criteri antisismici. Il mio appartamente è ricavato dall’abitazione di un pastore di due secoli fa: due ambienti e un soppalco, arredati con lo stile dell’Ottocento povero. Una passeggiata notturna per le stradine e le scalinate del borgo mi fa immergere in un’atmosfera d’antant, prima di arrivare alla reception, luonge, sala riunioni, centro benessere, bar e ristorante costruiti con interventi di architettura contemporanea.
La cena al “Tartufo Bianco” è preparata da un giovane e valido chef di 29 anni. Gli antipasti a base di salumi e formaggi sono rigorosamente a chilometro zero, come anche il tartufo bianco, trovato nei boschi vicino a Castel del Giudice, che conferisce un aroma e un sapore squisiti alla pasta fatta in casa. Eccellente anche la carne proveniente dai pascoli di montagna e profumata con le erbe spontanee. Tutto è gustoso e leggero.
Il mattino dopo scopro con la prima colazione (oltre alle deliziose torte e biscotti artigianali) i prodotti biologici dell’azienda agricola Melise di Borgotufi: le mele delle tre varietà autoctone: limoncella, pianella e mela gelata. Un tripudio di colori, sapori e profumi, mangiandole, anzi mordendole con la buccia, come si fa in campagna sotto l’albero da frutto. Altrettando buone le marmellate biologiche di mela o di mela e rosa canina. Come pure il succo di mele.
Dopo la prima colazione ho visitato i frutteti della Melise: quaranta ettari di terra in bella posizione panoramica, un tempo abbandonati e poi recuperati, su cui crescono più di centomila piante di mele biologiche.
La strada che esce da Borgotufi è in salita e piena di serpentine. Il minivan procede lentamente. I colori e le forme delle bacche invernali sono fantastici: il biancospino, la rosa canina, il pungitopo, il sorbo. In pieno grigiore invernale, la natura esprime tutta la sua vitalità con questa esplosione di rossi brillanti e di tutte le sfumature.
Info:
Albergo Diffuso Borgotufi Casteldelgiudice (Isernia) www.borgotufi.it
Borgotufi introduce i suoi ospiti alla scoperta del territorio dell’Alto Molise in bici, trekking o rafting. Negli impianti sciistici vicini di Roccaraso e Capracotta si praticano gli sport invernali.
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