Testi e foto: Brunella Marcelli
Kandersteg (Cantone di Berna) – Il Trenino verde delle Alpi, con la sua tratta Domodossola-Berna, regala una Svizzera vicina, a portata di mano, godibile attraverso un altro modo di viaggiare, lento, di degustazioni visive. E il mio sguardo si perde in visioni panoramiche di vallate di un verde acceso splendente dove fanno da guardiani ripidi monti. I villaggi, le destinazioni, lungo la ferrovia, rappresentano degli inviti a fermarsi, a sostare per immergersi nell’intimità di luoghi tanto ameni.
Viaggiare con il Trenino verde delle Alpi è come varcare un portale spazio-temporale ed entrare in una dimensione “esotica”. Siamo abituati a collegare l’idea di esotismo a territori caldi e tropicali, ma la vista di paesaggi tanto spettacolari, unita alla comprensione immediata di una perfetta estetica dei contesti uomo-natura, hanno prodotto su di me la percezione di trovarmi i un luogo insolito.
La prima tappa è Kandersteg. Attraverso le strade del villaggio. La giornata è splendida; l’aria, pulitissima, esalta la purezza dei colori e una fantastica vista sul massiccio della Blümlisalp. Chalet in legno, adornati di fiori variopinti, costeggiano la nostra passeggiata. E’ un paradiso per chi ama le escursioni a piedi, in ogni stagione dell’anno. Nella stagione invernale è apprezzata dai fondisti e da tutti gli appassionati di sci alpino.
Dalla cabinovia si apprezza la visione ampia del villaggio dall’alto. Le case che si rimpiccioliscono, mentre le montagne acquistano imponenza. Uscita dalla cabinovia, percorro un breve tratto a piedi e la visione si apre su qualcosa che mi sorprende. E’ il lago alpino di Oeschinen. Il colore è indescrivibile, tra l’azzurro e il turchese, ma lo posso immaginare cangiante nelle sue sfumature a seconda delle stagioni o delle ore del giorno. Tutt’intorno sostano gli escursionisti, beatificati da tanta bellezza. Non a caso, il lago si trova all’ingresso dell’area iscritta nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
La mattina seguente mi reco in bus a Frutigen per visitare la Tropenhaus, una serra tropicale con allevamento di storioni. Un esperimento imprenditoriale riuscitissimo, diventato un’attrazione turistica. L’acqua scaturita, durante gli scavi per realizzazione di una galleria ferroviaria, era troppo calda per essere immessa nel fiume Kander. La temperatura elevata avrebbe alterato il suo ecosistema.
Ecco, quindi, la trovata geniale! Creare una serra tropicale con un inaspettato allevamento di storioni. Completa il quadro, il ristorante Tropengarten di eccellente livello, dove vengono offerti i prodotti (frutta, caffè, ecc.) coltivati in loco. E’ il caso di dire a centimetro zero! Un progetto d’avanguardia, altamente sostenibile attraverso l’utilizzo delle energie rinnovabili. Questo e molto altro è la Tropenhaus di Frutigen che unisce al suo interno un allevamento ittico con produzione di caviale e un’esposizione interattiva con giardino tropicale.
La serra tropicale, inserita in una vallata alpina, ha riacceso in me la sensazione trovarmi in un luogo insolito, provata all’inizio del viaggio. Ma questa volta l’esperienza della Tropenhaus, nella sua dimensione perfetta di mondo parallelo, vicino e lontano, è qualcosa di sorprendentemente esotico!
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