Text und Fotos: Lisa Mittelberger
Palermo – Un soggiorno a palazzo: nello storico quartiere della Kalsa, “Butera 28” offre la possibilità di immergersi nell’atmosfera della Sicilia di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l’autore del romanzo “Il Gattopardo”, ambientato nell’Ottocento. L’imponente portone con le maniglie a forma di testa di leone si apre su un mondo fuori dal tempo, dove è palpabile la grandezza di una famiglia che nella figura del Principe Giulio Fabrizio di Lampedusa, astronomo dilettante, ha fornito al suo pronipote l’ispirazione per il protagonista del romanzo. Trascorrere del tempo in uno degli appartamenti che si trovano in un’ala dello stesso palazzo, che ospita tra l’altro la biblioteca originale di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, è un po’ come avere in mano una chiave privilegiata per aprire la propria immaginazione a un’affascinante visita della città di Palermo e vederne l’autenticità. La facciata principale del palazzo color giallo oro è rivolta al lungomare e il panorama marino si può godere da alcuni degli appartamenti e dalla grande terrazza fiorita. È stato il figlio adottivo di Tomasi di Lampedusa, Gioacchino Lanza Tomasi, a dare nuovo lustro al palazzo di famiglia e sua moglie Nicoletta organizza l’ospitalità del “Butera 28”e su richiesta fa vivere ai suoi ospiti l’emozione di cucinare delizie della cucina siciliana insieme a lei e visitare le eleganti sale al piano nobile.
L’imponente scala di marmo del palazzo edificato tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento conduce al piano nobile, dove regnano storia e buon gusto nell’arredamento. Le sale ampie e luminose si susseguono e davanti agli occhi dei visitatori si presentano una fantastica collezione di ventagli del Settecento, quadri antichi, mobili di pregio e qualche opera d’arte contemporanea che si inserisce perfettamente nell’insieme rendendo la casa più attuale e ancora più interessante. Il nucleo orginale è composto dalla biblioteca di Tomasi di Lampedusa, mentre il prezioso manoscritto completo de “Il Gattopardo” è esposto nella sala da ballo illuminata dalle grandi finestre affacciate sul lungomare. Basta lasciarsi trasportare un attimo dalla fantasia per sentirsi un po’ protagonisti di una grande storia, come nella scena del ballo del film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti che in verità è stata girata nel palazzo Valguarnera Gangi, ma per la quale Gioacchino Lanza Tomasi fornì arredi e suppellettili. Il percorso di visita può concludersi sulla terrazza, un vero e proprio giardino pensile con rigogliose e profumate piante mediterranee.
Rimanendo sulla stessa Via Butera dove si trova il palazzo di Tomasi di Lampedusa vale la pena fare una visita anche a Palazzo Butera dove la famiglia Valsecchi espone una piccola parte della sua collezione al primo piano e dove è possibile ammirare il salone dorato. La collezione di Francesca e Massimo Valsecchi comprende dipinti antichi, porcellane monocrome, mobili inglesi, acquerelli di artisti-viaggiatori e opere di arte contemporanea.