Ivana Tamai
Se è vero che “la Bellezza salverà il mondo”, Bergamo può contare ormai da cinque secoli sul più salvifico dei suoi concittadini: Palma il Vecchio. Incarnata dal soggetto pittorico più convincente, l’immagine femminile, la Bellezza è il leitmotiv della splendida mostra monografica in scena (è proprio il caso di dirlo) alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo dal 13 marzo al 21 giugno 2015. La quintessenza della bellezza femminile nei suoi canoni cinquecenteschi trova infatti in Iacopo Negreti, detto Palma (Serina 1480 ca – Venezia 1528) il suo più raffinato interprete a cui, per la prima volta, viene dedicata la mostra monografica curata da Giovanni Villa.
Quasi quaranta opere provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private di Madrid, Berlino, Vienna, San Pietroburgo, Venezia, Firenze e Londra sono state prodigiosamente riunite grazie all’impegno del Comune di Bergamo, della Fondazione Credito Bergamasco, dell’Università di Bergamo e di ComunicaMente-servizi per la cultura, che ha prodotto e organizzato la mostra. Per i prossimi cento giorni “Palma il Vecchio – lo sguardo della bellezza “ racconterà dunque quei primi decenni del Cinquecento in cui la pittura italiana esprime il modello di bellezza femminile e detta i canoni della moda anche nelle corti europee.
Che siano nobildonne o sante i ritratti femminili di Palma il Vecchio ci mostrano una donna dalle forme morbide e armoniose, dall’espressione serena e assorta che emana un fascino voluttuoso pur nella pacata compostezza. L’incarnato chiaro e luminoso emerge sensuale dal ricco panneggio delle sontuose vesti di foggia tipicamente italiana: i velluti, il taffetà, i broccati e la batista di lino riprodotti con stupefacente perizia testimoniano l’eccellenza raggiunta dalla moda italiana, divenuta punto di riferimento anche nelle corti europee prima di cedere il passo al trionfo della moda spagnola e francese (e bisognerà attendere il Novecento prima di assistere al successo del Made in Italy). Fin dal primo sguardo emerge un’attenzione particolare alla materia tessile dell’abbigliamento in cui Palma è maestro indiscusso riuscendo a rendere la fastosità cromatica dei tessuti in una vibrante percezione tattile e visiva al tempo stesso. E proprio il rapporto fra le sue opere e la moda del tempo è stato indagato in una originale sezione Omaggio a Palma – Palma e la moda curato da Massimiliano Capella
Una prima mondiale da non perdere dunque, che mostra le opere più celebri e amate dell’artista orobico unite nel seducente binomio moda e bellezza come la Dama in blu, proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna e la Bella, dal Thyssen-Bornemisza di Madrid. Ritratti dal fascino immenso, intatto oggi come allora, che incarnano l’ideale di proporzione femminile del Rinascimento maturo e che hanno contribuito al mito di Palma, amatissimo dai collezionisti dell’epoca, ansiosi di assicurarsi le sue opere, espressione della più alta committenza veneziana.
E in questa rara mostra sono presenti tutti capisaldi della sua produzione: accanto ai celebri ritratti femminili ecco allora le “sacre conversazioni” in ambientazioni paesaggistiche, seguite dalle grandi opere di soggetto mitologico, come le Ninfe al bagno e dai soggetti sacri come l’Assunzione della Vergine e le delicate pale d’altare, eccezionalmente movimentate in occasione dell’esposizione. Queste ultime sono esposte con un particolare allestimento su pannelli rivestiti di morbido panno-lana, tipico tessuto locale, in sale in cui è stato appositamente ricreato il pavimento policromo delle ambientazioni rinascimentali delle opere di Palma.
Imperdibile anche il polittico di Santa Barbara, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria Formosa a Venezia e la presentazione della Vergine proveniente dalla Parrocchia di Santa Maria Annunziata di Serina. Quest’ultimo è tornato finalmente all’antico splendore grazie a un complesso restauro finanziato dalla Fondazione Credito Bergamasco. Un provvidenziale intervento conservativo che ha fermato il progressivo degrado che l’avrebbe altrimenti irrimediabilmente distrutta.
Nel percorso della mostra, in una apposita sala-laboratorio, vengono raccontate anche le varie fasi del restauro: le tavole di pioppo grezzo, le polveri colorate di lapislazzuli, il carminio con cui Palma creava i suoi splendidi effetti cromatici, le tecniche utilizzate… tutto avvicina il visitatore all’esperienza concreta e reale dell’arte.
Più di un allestimento dunque, una scenografia ricca di spunti storici, tecnici e artistici, corredata di apparati didattici pensati per il pubblico più giovane. Il visitatore è così accompagnato, sala dopo sala, in un susseguirsi di sollecitazioni intellettuali, visive e perfino tattili, in un’atmosfera di grande suggestione e coinvolgimento.
Un coinvolgimento che continua anche fuori dalla mostra, perché tutto il territorio di Bergamo e delle valli circostanti ha partecipato al progetto espositivo tanto che molti esercizi commerciali, dopo attente ricerche storiche, hanno creato particolari prodotti artigianali dedicati al grande artista: dalla collezione di gioielli, al profumo, dalle tisane a base di erbe officinali alle creazioni di alta pasticceria.
Si resta così immersi nel mondo di Palma, anche quando, usciti dalla mostra, ci si perde nei vicoli di Bergamo Alta, nell’agreste semplicità delle valli circostanti, ritrovate intatte nello skyline dei paesaggi delle sue opere. E forse la magia di questa mostra indimenticabile sta anche nella convinta condivisione corale dei suoi concittadini consapevoli che, nella celebrazione della Bellezza, Palma il Vecchio ha lasciato loro la sua più preziosa eredità.
Palma il Vecchio, lo sguardo della bellezza 13 marzo – 21 giugno 2015 Bergamo, GAMeC Lun – Ven 8.30 – 18.00 // Sab 9.00-18.00 T +39.035.0930166 www.palmailvecchio.it Palma il Vecchio diviene ambasciatore di Bergamo, del suo territorio e delle sue eccellenze: il progetto per scoprire l’ offerta culturale fatta di arte, storia, paesaggio, enogastronomia, artigianato è su: www.palmailvecchio.it/palma-bergamo-arte (1) „Ritratto di giovane donna in abito blu con ventaglio“ 1514 circa, Vienna, Kunsthistorisches Museum, Gemäledegalerie (2) Ritratto di donna, detta “La Bella” 1518 circa Madrid, Thyssen-Bornemisza (3) „Ritratto d’uomo con i guanti“ 1517-1518, Sankt Petersburg, Ermitage