Lacu Rosu (Tidpress) – Si parte da Piatra Neamt in Moldavia e si percorre una strada stretta che costeggia il fiume Bicaz. Le sue acque scendono veloci e spumeggianti dai Monti Carpazi sovrastanti. Si arriva ad una strozzatura lunga alcuni chilometri. Le montagne rocciose sembrano quasi toccarsi ed in mezzo scorre il Bicaz più vorticoso che mai e passa la strada sempre più stretta. Alla fine di questo percorso tetro e minaccioso ti attende una meta inaspettata: Lacu Rosu (il Lago Rosso). Siamo in Transilvania, nella terra dei Sekler, una popolazione stabilitasi qui nel Medio Evo che parla anche oggi una lingua simile all’ungherese. Il Lago Rosso è un piccolo specchio d’acqua, circondato da boschi di conifere e da prati in fiore. L’atmosfera è serena e tranquilla, ma solo apparentemente. Dal Massiccio Ghilcos ( che vuol dire assassino nella lingua del luogo) nel 1837 è caduto un pezzo di montagna che ha ostruito il corso di un ruscello. Questa è l’origine del lago. Dalla sua superficie spuntano anche oggi i tronchi mozzati dalla frana degli abeti del bosco sommerso.
Il Lago Rosso/ Foto Törölk Zoltan
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L’alba dal M.Suardul Mic/ Foto Törölk Zoltan
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Qui si possono fare tante cose: climbing alle Gole di Bicaz e alla Piatra Altarului, trekking, rafting o più tranquillamente bere sulle rive del lago un bicchierino d’acquavite di prugna invecchiata in botti di gelso, mangiando le piccanti salsicce locali con il pane contadino, compatto e ben cotto. E osservare, al tramonto, i riflessi rossi dell’acqua.
Info:
Naturland Foundation: office@gyilkosto.com
www.hotellacurosu.ro
www.iasicon.ro
floaredecolt@lacu-rosu.com
06.08.2006
Nido d’anatra selvatica/ Törölk Zoltan
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Foto Törölk Zoltan
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Il Massiccio Assassino/ Foto Törölk Zoltan
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