Terre d'Europa

Gran Bretagna
Londra melting pot

Testo e foto di Cinzia Pierantonelli



 Grandi magazzini dal design metallizzato, illuminati a ultravioletti, hanno spazzato via quell’olezzo di naftalina delle mitiche stoffe scozzesi, delle robuste lane grigio-verdastre.

Londra (TidPress) – Qui si parlano oltre 300 lingue, Londra recipiente sconfinato di genti alle quali la città ha regalato il carattere riservato ed intransigente e dalle quali ha, moderatamente ma metodicamente negli anni, assimilato temperamento e inclinazioni e, sebbene non si possa dire che gli inglesi si siano trasformati in soggetti estroversi, indiscutibilmente esibiscono una maggiore capacità alla cordialità estemporanea; il gusto, nonché il piacere, verso cucine esotiche, la pazienza di comprendere anche un inglese stentato. Una cortesia diffusa, non solo formale, serpeggia per le strade, tanto da rassicurare anche il turista più timido che mai è abbandonato a se stesso, rinfrancato, vieppiù, avvertendo che la lingua inglese è per molti abitanti qui, come per egli stesso, solo un vettore di comunicazione scevro da implicazioni culturali: i non inglesi non turisti rappresentano un vitale trait d’union tra la cultura portante e la vita quotidiana.
Nella megalopoli nord europea ci si sente evoluti cittadini tranquillizzati da look ormai omologati.

Grandi magazzini dal design metallizzato, illuminati a ultravioletti, hanno spazzato via quell’olezzo di naftalina delle mitiche stoffe scozzesi, delle robuste lane grigio-verdastre prodotte in Irlanda, dei fiori liberty di carte da parati a colori pastello, regalando alle strade brillantezza e suoni. Il senso di anonimato espresso dalle grandi catene commerciali, sempre uguali a se stesse in ogni dove, non preoccupa anzi qui gli italiani cercano avidamente i Gap, i Jigsaw, i H&M o i fornitissimi magazzini per cibi di tutti i generi come Selfridges o Mark&Spencer, da noi ancora assenti, per un acquisto più ricercato, più esclusivo, invadendo a frotte le vie di South Kensington .

Affollata senza provocare un senso di disordine, colorata senza perdere in sobrietà, busy ma affatto irritabile, organizzata con gli standard di modern city Londra non è meccanica. L’errore umano, oltre ad essere contemplato, è anche vissuto come una delle tante eccezioni occorrenti alla quotidianità, un avviso indica gli orari di apertura del botteghino metropolitano, eppure all’ora prevista nessuno è in servizio.
L’autosufficienza è dote indispensabile e direttamente proporzionale a quel senso di imperturbabilità che colpisce gli spiriti inglesi, anche definito, per eccesso, indifferenza.

Info:

www.visitbritain.com

19.02.2007

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