Testo e foto: TidPress
Locarno – Domodossola – Il trenino con sole tre carrozze parte dalla stazione sotterranea delle Centovalli, a Locarno. Poco dopo esce alla superficie e si arrampica sui binari, lasciandosi alle spalle il sole ed il cielo azzurro del Lago Maggiore.
Nella prima fase del percorso le pendenze sono dolci, attraverso le alte colline con i vigneti della Val Pedemonte. Poi il terreno ricoperto da foreste di castagni si fa aspro. Il treno sale sempre più in alto su ponti che danno le vertigini, attraverso brevi gallerie, su massicciate costruite sull’orlo del precipizio. La chiamano Ferrovia delle Centovalli, per le molte valli laterali che la solcano, ma la dovrebbero chiamare delle cento gallerie o dei cento ponti.
Il paesaggio coperto di neve è aspro e selvaggio. Il greto del fiume è pieno di grossi massi tonteggianti. I minuscoli villaggi sono circondati da un’atmosfera plumbea già alle due del pomeriggio. Sono luoghi cupi ed arcaici, situati nel cuore dell’Europa.
Camedo è l’ultima stazione svizzera, poi viene Ribellasca in Italia. La Valle Vigezzo è un vasto altopiano e il paese di Santa Maria Maggiore sta al centro. Il paesaggio è completamente diverso, aperto, molto luminoso, ma anche con molti (troppi) residence ed impianti sportivi. L’atmosfera oscura, gotica, remota, intrigante delle Centovalli è alle spalle. Nella Val Vigezzo si viene d’inverno per sciare e in primavera, s’immagina, per passeggiare su tappeti d’erba verdissima punteggiata di fiori colorati. In meno di due ore di treno si superano le Alpi e si passa attraverso luoghi ed atmosfere molto diversi e contrastanti.
Info:
FART – Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi
Tel. +41 (0)91 756 0400
www.centovalli.ch