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Sannio-Fest: ritmi coinvolgenti, teatro e pizza

Testo e foto: Elvira D’Ippoliti



 Benevento è piena di sorprese: i colori pastello dei palazzi restaurati di fresco, i balconi ornati di fiori, i caffè dell’isola pedonale con gli ombrelloni variopinti.

Benevento (TidPress) – Le luci del palcoscenico, montato sulla centrale Piazza Roma, illuminano le facciate degli antichi palazzi. Il ritmo è incalzante e coinvolge il pubblico: tutta Benevento sembra essersi riunita in piazza per il Sannio-Fest (fino al 17 giugno), una vetrina per i giovani talenti della città e di tutto il Sannio. In programma musiche per tutti i gusti: pop-rock, hip-hop, blues, canzoni del folklore napoletano, ma anche cortometraggi e teatro. Il tutto accompagnato dalla pizza, da gustare, appena sfornata, seduti su lunghe panche di fronte al palcoscenico. Un modo per incontrare la città che si dimostra subito accogliente, come se ogni turista fosse un vecchio amico che fa piacere rivedere.

Hortus Conclusus

S.Ilario

Se poi si desidera un momento di “riposo” dalla festa, basta allontanarsi di pochi passi, risalendo il Corso Garibaldi per apprezzare appieno l’architettura di Benevento e la tranquillità dei vicoli che si snodano ai lati del corso. La città, un tempo romana e poi longobarda, è piena di sorprese e passeggiando per il centro storico, spesso si ha l’impressione di trovarsi distanti dal Sud d’Italia. Alcuni palazzi sono costruiti in uno stile mitteleuropeo, i colori delle facciate restaurate di fresco si accendono nella luce del tramonto. I balconi sono ornati da fiori, mentre i caffè con i tavolini in strada e gli ombrelloni colorati, potrebbero benissimo essere locali della provincia austriaca.

Davanti alla chiesa di S. Sofia, un costruzione d’epoca longobarda dalla particolare struttura a stella, e proprio al centro della via, torreggia il campanile. Alle pareti, due lastre di marmo testimoniano gli antichi splendori del Sannio. Il popolo sannita che riuscì in un primo momento a sconfiggere Roma, fece poi parte dell’Impero e le testimonianze della conquista romana a Benevento sono l’Arco di Traiano, Il Teatro Romano e il Ponte Leproso. Ai romani seguirono i Longobardi e le loro mura testimoniano ancora la solidità del loro dominio. Poi fu la volta dello Stato Pontificio che arricchì ulteriormente la città di notevoli testimonianze architettoniche, come la Rocca dei Rettori e il Duomo.

Tutti questi strati di storia a Benvenuto si armonizzano in un insieme che lascia spazio al verde, con un bel giardino comunale proprio alla fine di Corso Garibaldi, e soprattutto all’arte moderna. Uno dei “figli” della città, Mimmo Paladino, ha infatti realizzato una serie di opere che sono state collocate all’interno dell’ex convento di S. Domenico. Un Hortus Conclusus ricco di suggestioni, sovrastato da un enorme cavallo di bronzo, che dalla sua posizione privilegiata, sul bordo del muro che circonda il piccolo giardino, è intento a “sorvegliare” la bellezza della campagna circostante.

Le sculture di Paladino, con la loro aura di arcaica memoria, “spuntano” dal prato e a tratti diventano un parco giochi ideale per i bambini. Che si fermano affascinati ad osservare lo sgocciolio dell’acqua che dalla sommità di un grande disco nero, “conficcato” nel terreno, va a raccogliersi in un catino, che sembra essere stato dimenticato lì per caso da qualche massaia di un tempo lontano. Moderni e misteriosi graffiti ornano un complesso sedile di pietra e lì accanto ancora un piccolo stagno artificiale, per amplificare in modo discreto il rumore dell’acqua che è la colonna sonora dell’Hortus Conclusus. Un luogo da cui è difficile separarsi e di cui comunque si conserva una memoria visiva e di emozioni.

Ma le sorprese di Benevento non finiscono facilmente, forse sono le leggende che la volevano popolata di streghe a renderla particolare. A pochi passi dalla Benevento “mitteleuropea”, e ancora sullo stesso Corso Garibaldi, ma percorrendolo questa volta in discesa, ci si trova improvvisamente nel Sud d’Italia. Il traffico non è più disciplinato e i caffè hanno un profilo meno curato. Un lato del Teatro Romano è quasi stato “soffocato” da costruzioni e in questa atmosfera di caloroso disordine, dei vetusti altoparlanti diffondono lungo tutto il corso, e a volume quasi insopportabile, una preghiera dal Duomo. Gli abitanti di Benevento continuano indisturbati a passeggiare, guardare le vetrine o prendere il caffè al bar. Sembra addirittura che riescano a comunicare, nonostante il rumore molto gracchiante dagli altoparlanti. E viene da pensare che la grande virtù delle persone del Sud è il loro carattere adattabile e creativo, uno stile di vita che dal caos trae forza e solidità.

Info:

www.eptbenevento.it

16.06.2007

Sannio Fest

Sannio Fest
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