Terre d'Europa

Spagna
Il fuoco della Catalogna

Elvira D’Ippoliti



 Dai tramonti infuocati alla Festa del Fuoco di Berga, fino alla vigilia di San Giovanni (23 giugno), quando la Catalogna si accende di luci e di gioia

(TidPress) – Cambrils, un tranquillo paese di pescatori affacciato sulla Costa Daurada è il punto di partenza di un viaggio alla scoperta di tradizioni, natura e gastronomia di una grande terra: la Catalogna. A Cambrils e sulla sua “dorata” spiaggia il tempo scorre piacevolmente con lenta modernità. Si può prendere il sole e fare il bagno nelle acque dal fondale basso e adatto anche per i bambini, oppure ci si può dedicare allo sport spaziando dal ping pong all’aerobica, e passando per i campi da golf. Chi invece desidera rimanere ancorato alle tradizioni, può godersi la città vecchia, le viuzze su cui si affacciano i piccoli balconi pieni di fiori e rimanere ad osservare il lavoro di una rammendatrice di reti. Di sera lo spettacolo è offerto dal tramonto infuocato. I pescatori seguono diversi e antichi dettami per portare sulle tavole di Cambrils un prodotto freschissimo e gustoso. I molti ristoranti tengono fede alla definizione per la quale questa cittadina è la capitale gastronomica della Costa Daurada.

Tramonto a Cambrils
Cambrils Turisme

Montserrat
Barcelona Prov. Council Tourist Board

Presa confidenza con l’animo catalano, verrà naturale esplorarne i paesaggi e la cultura con crescente entusiasmo. Da Tarragona che si trova a pochi chilometri da Cambrils, può cominciare la scoperta dei tesori culturali della Catalogna. Le stratificazioni della storia qui risalgono all’Antica Roma e nei siti archeologici è possibile vedere le rovine di ville romane, di un anfiteatro, di un “circo” e di un acquedotto.
Lo stile architettonico che ha accompagnato la nascita della Catalogna e della sua lingua è il romanico. Le cattedrali medievali come quelle di Barcellona, di Girona, di Lleida o di Tortosa ne sono solidi ed emblematici esempi. Nel XII secolo in Catalogna fu fondato l’ordine dei Cistercensi. Oggi si può seguire il loro cammino e visitare gli imponenti e austeri monasteri costruiti intorno al 1150: Monestir di Santes Creus (Aiguamúrcia), Monestir de Poblet (Vimbodí), Monestir de Santa Maria de Vallbona. Molti sono i luoghi di culto che meritano una visita per ammirarne le testimonianze artistiche o rimanere in silenzio a sentire la spiritualità che emanano come succede nel monastero benedettino di Santa Maria sulla montagna di Montserrat. Qui si trova la statua romanica della Verge di Montserrat, venerata dai fedeli come patrona della Catalogna, alla quale per via delle mani e del viso scuro hanno dato il nome di “La Moreneta” (la piccola Signora bruna).

La montagna di Montserrat si trova nel “cuore” del paese: qui la natura si è sbizzarrita a creare un paesaggio roccioso unico e affascinante. La montagna è circondata da un parco naturale che è solo un anello della lunga “catena” di riserve e parchi naturali che, partendo dalla costa (parco naturale del Delta dell’Ebro), rendono la Catalogna un luogo dove la natura è rigogliosa e incontaminata. I catalani sono molto orgogliosi della loro identità e la cura con cui tengono in vita le loro feste popolari ne è una testimonianza. Una su tutte, decretata dall’Unesco come “patrimonio intangibile” dell’umanità, è la Festa di Fuoco, La Patum, di Berga che si svolge nella settimana del Corpus Christi. Il fuoco è l’elemento principe dell’identità catalana e il 23 giugno, vigilia della festa di San Giovanni, tutta la Catalogna si accende di luci e di gioia, lasciando una scia che rallegra l’intero anno.

Info:

www.turismospagnolo.it
www.catalunyaturismo.com
www.cambrils-turisme.com
www.larutadelcister.info
www.bergueda.com/lapatum
www.montserratvisita.com
www.parcsdecatalunya.net

18.04.2008

Condividi su:

Riproduzione riservata © Copyright TidPress per Terre d’Europa.