Testo e foto: TiDPress
Ostrov – Confine tra la Romania e la Bulgaria. Si arriva sull’Isola del Sole (Pacuiul lui Soare in romeno) attraversando il Danubio a bordo di una barchetta malsicura. Si è attratti dal mistero di una città bizantina: Vicina. Abbandonata più di mezzo millennio fa e poi sprofondata nelle acque del grande fiume. Sull’isola si vedono i blocchi di pietra squadrata che formavano le mura di cinta, lunghe centinaia di metri, della fortificazione e le opere del porto bizantino, a cui approdavano anche le navi delle repubbliche marinare italiane. La tesi che qui esisteva una grande città bizantina con una cattedrale, e non solo una semplice fortezza, è affascinante e dibattuta dagli archeologi.
Quando si arriva sull’altra sponda si scopre che la Bulgaria dista solo poco centinaia di metri. Una deviazione a Silistra, la città bulgara di frontiera, per vedere la moschea, il forte ottomano e i resti del porto romano è d’obbligo. Questo angolo d’Europa, oggi periferico e dimenticato, ebbe nell’antichità e nel Medio Evo una grande importanza strategica.