Testo e foto: Richard Brütting
La visita di Lione comincia “sotto la coda” del cavallo del Re Sole, il cui monumento si trova al centro della Place Bellecour, una delle più grandi piazze del mondo. In alto si vede la bianchissima Basilica Notre-Dame de Fourvière, costruita dopo la guerra franco-germanica del 1870/71 per commemorare il salvataggio miracoloso della città. Posta nei pressi dell’antica arena romana, la Basilica è collegata con una funicolare (chiamata “ficelle”) alla cattedrale gotica di Saint-Jean. E qui, nel più esteso quartiere rinascimentale d’Europa, iniziano le “traboules”, una rete di stretti cunicoli, splendidi cortili e torri bizzarre. L’accesso a questo labirinto è possibile con l’aiuto di una guida dell’Ufficio turistico. Le traboules avevano diverse fonzioni: i Canuts (tessitori di seta) proteggevano i loro tessuti dalla pioggia durante il trasporto. Nella 2a Guerra Mondiale, le traboules erano un nascondiglio per i combattenti della Resistenza. Lione è anche la metropoli del buon cibo, dei pasti sostanziosi e saporiti che si mangiano nelle tipiche birrerie (“brasseries”) e osterie (“bouchons”).