Tivoli – Chi ama il brivido della natura selvaggia ed è allenato ad affrontare un mini-trekking deve venire a Villa Gregoriana. Plinio il Giovane scriveva duemila anni fa: ”L’Aniene, il più delizioso dei fiumi, quasi affascinato e trattenuto dalle ville che ne sottolineano il corso, irruppe, divelse e travolse la maggior parte dei boschi che ne ombreggiavano l’alveo”. Da allora il fiume ha continuato a sgretolare la roccia, a demolire i resti delle ville dei patrizi romani che avevano scelto la Valle dell’Inferno come luogo di soggiorno estivo. Finché nel 1832 papa Gregorio 16° ordinò di imbrigliare il corso dell’Aniene. Dopo un lungo periodo di degrado, la villa è stata affidata dal Demanio al restauro ed alle cure amorevoli del FAI (Fondo Italiano Ambiente). La cosa più straordinaria di Villa Gregoriana è questa “attrazione fatale” degli umani per una natura amica-nemica, dove ancora si ascolta l’eco lontano della classicità.
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