Terre d'Europa

I profumi dell’isola del vento all’osteria “I Panteschi”

Pantelleria è più vicina all’Africa che all’Europa e da questa posizione privilegiata è nata una cucina dall’inteso sapore di mare e di terra

I profumi dell’isola del vento all’osteria “I Panteschi”

Testo e foto: E.D.

Roma-Panteschi-TiDPress (4)Roma – Per capire che Alessandro è originario di Pantelleria basta entrare nella sua osteria “I Panteschi” a Roma e lasciarsi travolgere dalla sua vulcanica simpatia. Le pareti del locale sono giallo chiaro e i rivestimenti delle sedie variano dal blu al viola pallido. La gentilezza è di casa e pur essendo un ristorante informale i camerieri sanno come far sentire importante ogni cliente. L’avventura pantesca comincia con una serie di antipasti tutti leggeri e gustosi al tempo stesso: insalata di polpo, pesce spada marinato, piccoli arancini, ricottine con mandorle. Tra i primi si fanno notare gli spaghetti alle vongole: il sugo è cremoso, saporito, e un tocco di prezzemolo gli dona freschezza. L’atmosfera è allegra e rilassata, e mi ricorda la gioia semplice e travolgente che si respirava un po’ di tempo fa quando ci si trovava tra amici. Il piacere di stare insieme sembra essere la cosa principale, ma qui Alessandro aggiunge la sua ottima cucina.

“La nostra è l’isola del vento”, mi racconta raggiungendomi al tavolo. “Non abbiamo molta acqua e così la frutta e la verdura non vengono innaffiate, ma per questo sono anche piene di sapore.” Lui questi aromi intensi li porta a Roma come fa con il vino, l’origano e i capperi. “La mia cucina si basa su ingredienti freschi di giornata. Devi assaggiare anche i paccheri con il tonno e il pomodori”. Difficile resistergli e del resto i piatti sono tutti leggeri oltre che gustosi. Per il secondo non ho dubbi: polpo affogato con la sua salsetta deliziosa a base di pomodoro, aglio e cipolla. Alessandro sorride vedendo che la sua cucina è molto apprezzata. E ha ancora voglia di raccontare: “Noi non siamo siciliani, siamo panteschi. Anzi, vista la vicinanza con la Tunisia – io ci vado in barca nei giorni di bonaccia – siamo anche arabi. Il cous cous per noi è quello arabo. Quando sono arrivato a Roma ho capito che le mie tradizioni, quelle che amo di più, potevo portarle anche qui e così insieme al mio socio Antonino abbiamo aperto questo ristorante. D’estate vado giù a seguire il ristorante che ho a Pantelleria, ma per il resto dell’anno sono qui per far innamorare tutti della mia isola”. Per concludere il discorso e la bella serata mi delizio con il semifreddo alle mandorle, un assaggio di cassata siciliana e il “bacio pantesco” una sfoglia fritta con un ripieno cremoso e gustoso. Qualche sorso di passito e si torna a casa con la piacevole sensazione di aver mangiato bene e in piacevole compagnia.

Informazioni utili:
Osteria I Panteschi
Viale dei Quattro Venti 70 – Roma
Tel: 06 9337 9525
www.osteriaipanteschi.it

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