Testo e foto: redazione TiDPress
Nell’Ottocento Roma era ricoperta di orti e di vigneti che producevano vini bianchi da uve autoctone. Tre anni fa nell’Orto Botanico sulle pendici del Gianicolo è stato piantato il Vigneto Italia: 150 specie originarie di ogni regione, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Le vigne, immerse nel “Bosco Romano” fitto di lecci, allori, acanti, sono state volute e realizzate da Luca Maroni insieme al Museo Orto Botanico. Si tratta del primo Museo Ampelografico italiano che ospita trecento piante coltivate con tecniche di agronomia biodinamica, a impatto ecologico, inquinante e chimico pari a zero. Nel tempo della vendemmia Luca Maroni racconta nel corso di una degustazione tra le vigne quattro vini Sauvignon del Lazio, delle Marche e del Friuli che contengono i sapori e i profumi dei frutti dell’orto come le albicocche o i pomodori.
Eccezionale il bianco “Animale celeste” dell’azienda Santa Barbara in provincia di Ancona. L’aroma di foglia di pomodoro esce dal bicchiere così intenso e gradevole che immagini mentre lo bevi di sederti ad un un tavolo rustico, ammirando con lo sguardo il panorama delle colline marchigiane. O di trovarti in un frutteto nel Friuli mentre bevi un ottimo Sauvignon dei vigneti di quella regione che sprigiona profumi e sapori d’albicocca. Le note degli antichi stornelli romani, cantati e suonati da un simpatico duo con fisarmonica, ci riportano nella regione in cui effettivamente ci troviamo: il Lazio. Il Sauvignon Sesto 21 di Casata Mergé si vinifica sulla via Tuscolana che sale da Roma verso Frascati. Dalla vigna che produce un bianco equilibrato si gode un magnifico panorama sulla Città Eterna.
Molti nomi di strade a Roma indicano che lì un tempo si trovava una vigna, come Via di Vigna Clara, Via di Vigna Murata, Via delle Vigne Nuove…Dopo un secolo e mezzo i vignaioli del Terzo Millennio hanno raccolto il testimone.
Vendemmiata romana, Roma Orto Botanico, 17-18-19 settembre 2021 senseventi.com/ vendemmiata-romana