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Campi e prati, casolari che sanno di antico e rassicurante, relax e buona cucina: non bisogna andare lontano per trovare tutto ciò. In Italia l’associazione Agriturist promossa da Confagricoltura ha selezionato 1450 aziende, tra le quali scegliere in base a bisogni e esigenze diverse, dove trascorrere una bella vacanza in ogni momento dell’anno, in particolare a fine estate, quando sembra ormai che la prospettiva sia solo quella di essere fagocitati dal lavoro e dagli impegni quotidiani. L’elenco comprende piccoli borghi dotati di ogni comfort, tranquilli casali ai quali fa compagnia una stradina di campagna e alcuni alberi da frutto, fattorie nelle cui cucine sembrano passate tutte le nonne e i nipotini del mondo; stanze con mobili tradizionali e altre arredate in maniera moderna accomunate da un grande valore aggiunto: la semplicità. Lo sottolinea Cosimo Melacca, presidente di Agriturist. “Il proprietario di un agriturismo è un imprenditore agricolo che ha che fare con la terra, con le cose semplici che può e deve sfruttare questa sua innata semplicità per creare un contatto speciale con il proprio cliente, un contatto basato soprattutto sulla fiducia reciproca”.
Salumi, confetture, vino, olio e manicaretti vari: in un agriturismo si va anche per gustare prodotti autentici e coltivati con passione. Non esiste un termine di paragone tra un cibo acquistato in un supermercato e quello di cui si conoscono origini e lavorazione. Il soggiorno in un agriturismo è anche un atto d’amore verso se stessi. Un riconoscere che magari dopo la tanto sognata vacanza in una capitale straniera, si torna a casa più stanchi di prima. Allora diventa facile scegliere un posto vicino casa e immergersi in un’atmosfera salutare e senza tempo, che non ha bisogno di seguire nessuna moda per rimanere sempre attraente. Diana Pallini, Cavaliere del lavoro e componente della Giunta di Confagricoltura, è proprietaria di aziende agricole e agriturismi in Maremma e vicino a Cesano racconta il sua personale passione per la terra, “Mi sono innamorata di un uomo che coltiva e adora la sua terra e attraverso di lui ho scoperto uno stile di vita che trovo bello e ricco di potenzialità, anche se sono consapevole che non va idealizzato. Coltivare la terra comunque ti rende libero e ti da delle radici che nessun altro lavoro è in grado di darti”.
Il valore aggiunto degli agriturismi italiani in molti casi è il vino. “Il vino porta nel mondo il territorio e il territorio a sua volta gli restituisce la notorietà”, spiega Giorgio Lo Surdo, direttore di Agriturist. “Una lunga scia di qualità e di accoglienza attraversa l’Italia permettendo agli ospiti di essere accolti in un’atmosfera famigliare e all’interno di edifici il cui destino, se non fossero stati recuperati e trasformati in agriturismi sarebbe stato l’abbandono”.
Informazioni utili:
Agriturist, promossa da Confagricoltura www.agriturist.it