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Bianco, aggraziato e barocco, affacciato su un giardino incantevole con aiuole, fontane e una vista stupenda sulla città di Vienna, il Belvedere è innanzitutto un luogo esteticamente bello, nel quale ci si reca sempre volentieri per una visita. La sua storia è affascinante quanto il suo aspetto esteriore e conoscerne le linee guida lo rende ancora più attraente. Il Principe Eugenio di Savoia (1663 – 1736) che fece costruire i due castelli che compongono l’insieme, quello superiore e quello inferiore, diede incarico all’architetto Johann Lucas von Hildebrandt di realizzare la sua residenza estiva a Vienna nel 1717. Il principe che aveva un innato talento per le strategie vincenti in guerra cominciò la sua brillante carriera militare alla corte di Leopoldo I, a soli vent’anni. Tra una campagna militare e l’altra Eugenio, che non era di certo un bell’uomo, immagina questo luogo ricco di armonia, colleziona arte e riesce a rendere le guerre anche un modo per conoscere altre culture. Un personaggio particolare, intelligente e illuminato che si preoccupa dei suoi soldati anche quando è lontano dalle battaglie e a cui piace il bello. I castelli che ha lasciato a Vienna sono lo specchio di queste sue particolarità: ricco di stucchi, affreschi e ori, il Belvedere Superiore è diventato il contenitore delle collezioni imperiali già ai tempi di Maria Teresa e Giuseppe II., mentre nel castello inferiore (dal punto di vista del posizionamento) la Galleria Moderna fu aperta nel 1903. Erano gli anni del movimento artistico della Secessione e nel Belvedere trovarono ben presto casa opere fondamentali come “Il bacio” di Gustav Klimt”.
Da questo concentrato d’arte e di bellezza è facile lasciarsi affascinare e le iniziative che ruotano intorno al museo sono tante. Il 22 ottobre verrà inaugurata nel Belvedere Inferiore la mostra dal titolo “Klimt/Schiele/Kokoschka e le donne”. Un viaggio visivo in un momento di cambiamento della società e delle modalità di comportamento morale. I tre artisti interpretano in maniera diversa queste transizioni. Klimt era molto amato dalle signore della società viennese, ma nei suoi quadri la personalità dei soggetti quasi sparisce tra gli ori e gli ornamenti. Schiele o Kokoschka svuotano invece le scene intorno alle donne che ritraggono e le riempiono di atmosfere psicologicamente difficili. Un’occasione speciale per vedere o rivedere il Belvedere, gustarne i tesori e lasciarsi coinvolgere dalle storie che ogni suo angolo sa raccontare.
Informazioni utili:
www.belvedere.at
Ente per il turismo di Vienna
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Austria Turismo
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