Redazione TiDPress
Roma – Un report che è una garanzia: quella di bere dell’ottimo vino italiano controllato da Valoritalia che nel suo “Annual Report 2023” certifica che il 97,62% dei campioni analizzati è risultato idoneo. Un bel risultato visto che il valore del vino certificato nel 2022 è di oltre nove miliardi di Euro. La mole di numeri presentati da Valoritalia è ingente tra cui spiccano le 5.000 tipologie di vino per una produzione certificata che nel 2022 ha riguardato oltre 21 milioni di ettolitri con quasi 2 miliardi di bottiglie certificate.
Come ha sottolineato il Direttore Generale di Valoritalia Giuseppe Liberatore “il nostro Annual Report è ormai diventato un punto di riferimento, la fotografia nitida di un sistema che rappresenta un fiore all’occhiello del Made in Italy”. In anni di certo non facili dal punto di vista economico la ricerca di Valoritalia evidenzia anche un dato fondamentale e cioè che circa un terzo delle denominazioni tra quelle certificate da Valoritalia ha comunque registrato una crescita come nel caso del Prosecco con le D.O.P. Prosecco, Asolo Prosecco e Conegliano Valdobbiadene. Ottimo anche l’andamento del Franciacorta, dell’Asti e del Moscato D’Asti, dell’Alta Langa, del Collio, del Lugana, dell’Oltrepò Pavese, del Vino Nobile di Montepulciano, del Frascati e del Castel del Monte.
Francesco Liantonio, Presidente Valoritalia ha messo in evidenza al riguardo che “il sistema vino italiano ha tenuto come emerge dai dati dal secondo semestre dello scorso anno e da quelli del primo quadrimestre del 2023 che inducono a un cauto ottimismo. È un segnale importante, la cartina tornasole di come il mondo delle Denominazioni di Origine, a livello italiano, può contare su una solidità che gli consente di attraversare anche momenti di grandi incertezza e difficoltà”. Valoritalia è la società leader in Italia autorizzata dal Ministero dell’Agricoltura, per il controllo e la certificazione dei vini a Denominazione d’Origine, Indicazione Geografica e dei vini con indicazioni del vitigno e/o dell’annata. Uno strumento in più per rendere i vini italiani sempre più competetivi e appetibili in un mercato sempre più attento al rispetto dell’ambiente e alla genuinità dei prodotti.