Testo e foto: Paolo Gianfelici
2 Giorno
Prendere un caffè sulla terrazza al 19mo piano dell’Hotel Metropol ad Interlaken è un’ottima maniera per iniziare la giornata e ammirare dall’alto il panorama sui due laghi di Brienz e di Thun, uniti dal fiume Aare, e dal basso verso le montagne di oltre 4000 metri e il ghiacciaio.
La giornata è stupenda! Vado a piedi alla stazione di Interlaken West e salgo sul primo treno in direzione di Spiez sul Lago di Thun. La ferrovia costeggia lo specchio d’acqua che ha un brillante color cobalto ed arrivo a destinazione dopo venti minuti. Scendo verso il porto lungo il Rosenweg (il cammino delle rose) . Il percorso pedonale si insinua tra villini con giardini perfettamente curati, siepi e staccionate. Una nuvola di profumo delicato di rose rosse e gialle mi accompagna fino al Castello sul lago.
Nel battello i passeggeri sono quasi tutti occupati a seguire il rituale del brunch domenicale. Preferisco salire sul ponte e godermi i colori intensi del cielo e del lago in questa giornata d’inizio estate. Sulle colline digradanti verso il Lago di Thun, il tono dominante è il verde tenero delle foglie giovani dei vigneti. Sulle rive spiccano le palme. I due laghi “gemelli” distano solo pochi chilometri, ma per fattori climatici, sembrano appartenere uno al Nord e l’altro al Sud d’Europa. Il battello entra nel fiume Aare e prosegue fino al porto di Interlaken West. Decido di andare a pranzare sul lago “gemello” quello di Brienz. Il ristorante-hotel Chalet du Lac a Iseltwald è un posto ideale per fare una pausa pranzo con ottimo cibo di pesce sulle rive del lago. Le casette di legno dei pescatori, a poche centinaia di metri, completano il quadro pittoresco. La caratteristica della Svizzera è proprio questa: essere quasi sempre come ce la immaginiamo prima di visitarla. La sorpresa più grande sta nella gastronomia, spesso al di sopra delle aspettative. Sascha e Susanne Abegglen offrono ai loro ospiti, oltre al panorama superbo, un ricco menu di pesce (ma anche di carne). Ho contato almeno 15 piatti a base di salmerino, lavarello, luccio, persico, trota, preparati in maniera diversa e abbinati a salse differenti. Ho assaggiato il lavarello “à la mode du chef” con mandorle, pistacchi e pinoli. Sono tentato dalla Fischfondue, ma mi aspettano sette chilometri di stretto sentiero a piedi lungo il lago (con molti sali e scendi) e preferisco restare sul leggero.
Suoni, riflessi e colori dell’acqua sono i protagonisti del cammino verso la grande cascata. Le sfumature di verde del lago non rispecchiano solo il colore dei boschi sulle montagne. C’è qualcosa in più. Le acque arrivano attraverso tre grandi cascate e mille rivoli dal ghiacciao e portano con sé un mix di rocce minerali che colorano il lago come se disponessero di una tavolozza.
Mi fermo ad osservare le goccioline che scendono di pietra in pietra e ad ascoltare lo scorrere delle onde sulle rive.
Arrivo alla cascata principale, il volume dell’acqua è imponente e lo scroscio fragoroso. La supero attraverso una passerella e arrivo alla stazione di un’antica funicolare che mi porta in pochi minuti al Grandhotel Giessbach. Questo albergo, oggi gestito dalla “Fondazione Giessbach per il popolo svizzero”, ha vissuto una breve stagione gloriosa nell’Ottocento come luogo di soggiorno di principi russi, di Maharaja, di banchieri europei, dotato di servizi per quell’epoca d’avanguardia. Un incendio nel 1883 lo ha distrutto, poi è stato ricostruito e riaperto come casa di cura. Dopo alterne vicende il lussuoso Grandhotel Giessbach è tornato oggi agli antichi splendori. Sulle scalinate dei giardini che si affacciano sulla grande cascata ho incrociato molte giovani coppie indiane, arabe, cinesi arrivate qui per vivere una romantica luna di miele tra i boschi, le montagne ed i laghi della Svizzera.
Seduto ad un tavolo della grande terrazza con vista sulla cascata e il lago, assaggio un crumble di mele. In lontananza, sopra la cascata vedo un gruppo numeroso di donne e di uomini vestiti dalla testa ai piedi con il tipico Tracht (il costume popolare) svizzero. Li fotografo con il teleobiettivo e scopro che sono cinesi o coreani che hanno deciso di festeggiare così abbigliati l’ultimo giorno della Jodlerfest di Brienz.
3 giorno
Prima di partire decido di fare un giro in bicicletta lungo il fiume Aare che collega il Lago di Brienz con il Lago di Thun. Flying Wheels, di fronte all’Hotel du Nord, offre a noleggio bike per tutti i gusti e necessità. Attraverso il centro della città e poi costeggio il fiume. Dopo pochi chilometri incontro il paesaggio dell’altopiano, tipico della campagna svizzera: fattorie, prati verdi e mucche al pascolo. Percorro una pista ciclabile fino alla fine, quando la strada arriva fino a dove l’Aare entra nel Lago di Thun. La corrente sussura tra le canne e sulle pietre. L’incontro delle acque fluviali e lacustri crea tonalità nuove. Vorrei restare a lungo qui. Purtroppo il mio treno parte alle 12.00 da Interlaken Ost.
Interlaken Tourism www.interlaken.ch
Chalet du Lac, Brienzersee www.dulac-iselwald.ch