Testo e foto: Richard Brütting
Treviri – Del suo glorioso passato Treviri presuntuosamente si vanta in questa iscrizione latina: “Ante Romam Treveris stetit” (Treviri esisteva prima di Roma). Al di là della leggenda fu fondata nel 17 a.C. dall’imperatore romano Augusto. L’importanza della più antica città tedesca, che da una tribù celtica prese il nome di Augusta Treverorum, si basa sulla sua posizione strategica sulle rive della Mosella, crocevia di strade romane. Nel II secolo d.C. fu costruito sul fiume un ponte di pietra, i cui massicci piloni fino ad oggi sostengono il traffico stradale. Allo stesso tempo, in relazione alle esigenze di un opulento centro provinciale, sede di un procuratore, furono eretti l’anfiteatro, la Porta Nigra e le Barbarathermen (terme denominate secondo il quartiere di S. Barbara). Il vasto complesso termale era il terzo per superficie nell’Impero romano ( più di 4 ettari).
Il periodo di massimo splendore di Treviri cominciò quando la cittá, nel 285, divenne sede residenziale di un Cesare. Dopo la fine della tetrarchia di Diocleziano, Costanzo Cloro, Cesare nel 293, fu nominato nel 305 Augusto dell’Impero romano occidentale. A Costanzo Cloro, morto nel 306, successe suo figlio Costantino il Grande, proclamato Augusto, che soggiornò dal 307 al 316 nella residenza imperiale di Treviri, prima di trasferire la capitale a Costantinopoli. Dopo Costantino sei Imperatori regnarono temporaneamente nella “Roma settentrionale”, quasi fino alla fine del quarto secolo. A partire del quinto secolo, con le invasioni barbariche e la caduta dell’impero romano, la metropoli sulla Mosella perse le sue funzioni politiche e militari, ma continuò ad avere ininterrottamente il suo ruolo ecclesiastico: Treviri è il più antico vescovato tedesco, nato alla fine del terzo secolo. Dal 1150 fino al 1798 gli arcivescovi di Treviri sono stati Grandi elettori del Sacro Impero Romano Germanico. Nel Settecento integrarono l’Aula palatina di Costantino, demolendola in parte, nel loro Palazzo (Kurfürstliches Palais).
Sotto Costantino il Grande cominciò la costruzione degli edifici monumentali – la maestosa doppia basilica Dom & Liebfrauenkirche (duomo e chiesa della Vergine), l’Aula palatina (denominata ‘Basilika’), le Terme imperiali (Kaiserthermen) – che, nonostante distruzioni parziali e numerose trasformazioni architettoniche, fino ad oggi sono l’orgoglio dei treviresi. Tra tutti questi monumenti, che dal 1986 sono iscritti nell’elenco UNESCO del Patrimonio mondiale, l’emblema di Treviri è la Porta Nigra.
Con le sue dimensioni imponenti (superficie 36 m x 21 m, altezza 30 m) e la sua apparenza di baluardo invincibile, la ‘Porta’ rappresenta in modo esemplare la potenza dell’Impero romano. Inizialmente eretta in pietre chiare, il complesso è rimasto senza abbellimenti finali, prendendo col tempo una colorazione scura. Mentre altre porte sono sparite, la Porta Nigra da 1.800 anni, per caso, resta quasi inalterata: questo a causa dell’eremita greco Simeon che, dal 1028 fino alla sua morte nel 1035, si era rinchiuso in un eremo, posto nella torre orientale della Porta Nigra. Per onorare la memoria di Simeon, il suo amico, l’arcivescovo Poppo von Babenberg, trasformò verso il 1036 i piani superiori della ‘Porta’ in una doppia chiesa, conservando così il monumento. La demolizione di queste due chiese durante occupazione Napoleonica restituì l’antico aspetto alla ‘Porta’.
Il trionfo del cristianesimo come religione universale è largamente legato alle – poco chiarite – mosse religiose di Constantinus il Grande e, indirettamente, alla sua presenza a Treviri. Malgrado il suo carattere sanguinario – fece uccidere numerosi parenti e gettò i prigionieri della guerra contro i Franchi in pasto agli orsi (Ludi Francici) – Constantinus intuì la missione della religione cristiana. Pur mantenendo molti riti pagani, favorì la nuova religione, spesso però nella forma di un cesaropapismo ambiguo.
Non va dimenticato un altro successo ideologico, quello del socialismo scientifico, legato anche esso a Treviri, città di nascita di Karl Marx nel 1818. Il progetto del Partito socialista tedesco di trasformare la sua casa natale, comprata nel 1928, in un museo fu impedito dai nazisti. È solamente dal 1968 che il ‘Karl-Marx-Haus’ si presenta come un luogo di memoria e un centro di ricerche sulla storia del movimento socialista. In tredici sale ai visitatori del mondo intero, provenienti spesso dalla Cina, si mostrano documenti e ricordi concernenti la vita e l’operato del “più grande trevirese”. Karl Marx, però, visse solamente un anno nella ‘Brückenstraße’. Nel 1819 la sua famiglia si trasferì nella ‘Simeonstraße’ dove il pensatore tedesco passò i 17 anni successivi. Ancora oggi le idee del filosofo, economista, ricercatore sociale ed economista, esiliato a Londra dopo la rivoluzione del 1848, incidono sul destino dell’umanità.