Testo e foto: Elvira D'Ippoliti
Sils Maria – Un piccolo tavolino bianco è appeso al soffitto a testa in giù. Sul ripiano, sfidando la forza di gravità, vi trovano posto una copia del quotidiano Zürcher Zeitung, una tazza di caffè e qualche biscotto. Le stranezze nel cinque stelle Hotel Waldhaus a Sils Maria in Engadina a una manciata di chilometri da St. Moritz però finiscono qui. Il resto è composto da proprietari gentili e un personale accogliente ed efficiente al tempo stesso. L’insieme, complice la posizione privilegiata su un’altura (1850 m.) con vista spettacolare sulle montagne della Valle di Fex e l’altopiano di Maloja con il suo lago ghiacciato d’inverno, rende un soggiorno qui un’esperienza indimenticabile (e da ripetere). “Molti ospiti trascorrono qui da noi le loro vacanze da decenni”, mi spiega sorridendo Felix Dietrich, proprietario insieme ai figli del “regno” del Waldhaus. Mi ha accompagnato a fare un giro dell’albergo costruito nel 1908 dal bisnonno della moglie Maria. Visto che di tempo dall’apertura del Waldhaus ne è passato parecchio e i proprietari, oltre che bravi sono anche creativi, nei sotterranei dell’albergo è stato realizzato un minuscolo museo. Solo un paio di stanze che oltre al tavolino da caffè appeso al soffitto ospita alcuni cimeli delle comodità alberghiere di un tempo, fotografie in bianco e nero e una speciale valigia semovente: un omaggio agli eventuali fantasmi delle persone che hanno viaggiato sin qui più di cento anni fa.
Il passare delle ore all’interno dell’Hotel Waldhaus è una propagazione della magia che si vive all’esterno. Come eleganti madamigelle, le montagne affacciate sul lago sembrano inchinarsi una dopo l’altra verso l’imponente costruzione bianca circondata dal bosco. Sono loro le prime a conoscerne l’intrigante segreto: nel Waldhaus infatti gli ospiti possono, se lo desiderano, riappropriarsi del proprio tempo. Una “hotel facility” che praticamente non ha prezzo. Nel grande salone, affacciato da un lato sull’ingresso dell’albergo e su quello opposto sul bosco che si ammira attraverso le vetrate aperte sull’ampia parete semicircolare, ci si accomoda sulle poltroncine di velluto verde menta o rosa antico. Sui bassi tavolini di legno il cameriere appoggia fumanti tazze di tè e deliziosi sandwich. Molti ospiti leggono il giornale o un libro, altri portano avanti pacate conversazioni e alcuni si perdono nella contemplazione della natura. Fuori il freddo d’inverno sposta la colonnina di mercurio un bel po’ sotto lo zero.
Simbolo del meccanismo ben sincronizzato del Waldhaus è l’orologio della ditta “Magenta” di Zurigo, datato inizio Ventesimo Secolo e che si trova oggi nei locali adibiti ad uffici a sinistra dell’ingresso. Con una grande chiave il primo impiegato che la mattina arriva in ufficio deve dargli la carica e da una sorta di pendolo posto al di sotto del quadrante parte un impulso elettrico che manda avanti con precisione tutti gli orologi storici presenti nell’hotel. Le cinque stelle del Waldhaus ci sono tutte in fatto di qualità e eleganza delle stanze, ma sono per così dire in famiglia e per questa ragione si apprezzano ancora di più.
Mi guardo intorno nell’ampia stanza nella quale è stata portata la mia valigia e rimango affascinata dal panorama sul lago di Sils ghiacciato e sulle “montagne damigelle” che una serie di finestre aperte sulla parete a semicerchio mi mostrano. Ruotando con lo sguardo a destra, posso ammirare le case del paesino di Segl Sils Maria e l’altopiano innevato sul quale ferve l’attività di camminatori e fondisti. Aguzzando lo sguardo si riescono a scorgere in lontananza gli edifici di St. Moritz. L’arredamento della stanza è classico con poltrone di velluto a righe, scrivania di legno lucido e un letto alla francese grande e comodo. Le pareti sono ricoperte di tessuto damascato giallo oro. Lo stesso delle tende sormontate da mantovane plissettate. Un armadio bianco occupa tutta una parete e permette di tenere la stanza sempre perfettamente in ordine; due bagni completano la perfetta comodità. Sui grandi corridoi del Waldhaus si aprono stanze di diversi stili: alcune sono contemporanee, altre classiche e discrete, altre ancora, come la suite nella torre, di grande atmosfera retrò, ma comoda, efficiente e panoramica.
“Spesso gli ospiti mi dicono che apprezzano particolarmente il fatto che qui non cambia mai nulla”, racconta Felix nell’accogliente bar, accanto al grande salone centrale, “ma la verità è che noi rinnoviamo di continuo. Solo che cerchiamo di non stravolgere lo spirito iniziale dell’albergo. Abbiamo allargato il bar, realizzata la Stube rivestita in legno di cembro, creato la zona fumatori”, elenca soddisfatto. Più tardi mi mostrerà una deliziosa sala di lettura con mobili originali d’inizio 1900 e una vista dalle finestre sulla roccia che è stata scavata per poter effettuare gli ampliamenti.
Di sera, dopo aver gustato, volendo, il quotidiano concerto di musica classica suonato dal vivo nel salone principale alle cinque di pomeriggio, ci si reca nella sala da pranzo. La scelta per la cena viene da un variegato menù di piatti tradizionali tra i quali spiccano i prodotti locali. I due maîtres e molti camerieri del Waldhaus sono italiani. Insieme ai colleghi svizzeri e di altre nazionalità, conoscono molto bene l’arte di mettere a proprio agio gli ospiti, fermandosi ai tavoli per dare consigli e per portare avanti garbate e brevi conversazione che tutti apprezzano. Anche il rito della prima colazione si svolge in questa atmosfera tranquilla e accogliente: tutto funziona alla perfezione, ma nel Waldhaus a partire dal personale non si conosce il significato della parola stress. La vacanza è qui un rito che non insegue mode del momento, ma ha la capacità di non rimanere indietro come dimostra l’avvio della costruzione della nuova SPA. Felix che ha lasciato la direzione ai due figli Claudio e Patrick sottolinea che la filosofia di vita e di lavoro iniziata nel Waldhaus nel 1908 è arrivata alla quinta generazione. “Di difficoltà nel corso degli anni il nostro albergo ne ha superate tante. Abbiamo attraversato due guerre mondiali e nel nostro libro di storia ci sono scritti episodi toccanti, come quello che riguarda la presenza dei profughi ebrei che ascoltavano con ansia le notizie dal mondo sconvolto dalla Seconda Guerra Mondiale diffuse dall’unica radio che avevamo qui”.
L’ideatore dell’Hotel Waldhaus ha saputo costruire un sogno e trasmettere un messaggio: le vacanze sono una cosa seria durante le quali non si deve pensare a nulla di pratico, visto che ci sono dei professionisti che lo fanno al meglio per noi.
Fotoracconto: l’atmosfera frizzante e nostalgica del Waldhaus
Hotel Waldhaus Via da Fex 3 – Sils Maria www.waldhaus-sils.ch