Testo e foto: Richard Brütting
Bamberg è una delle rare città tedesche che abbraccia un insieme di edifici storici armoniosamente ingrandito durante i secoli e perfettamente conservato. La città quasi non fu danneggiata, né dalle bombe della Seconda Guerra mondiale né da un disordinato restauro selvaggio. Anzi, molti dipartimenti dell’Università di Bamberg, fondata dei Gesuiti nel 1647, e dopo un declino rifondata nel 1979, utilizzano edifici rivalorizzati e restaurati in centro città. In questo modo l’attuale Università continua le tradizioni della vecchia Alma Mater, consegnandole un nuovo soffio vitale.
Il nucleo medievale di Bamberg è arricchito non solo da palazzi e chiese del Seicento e Settecento (Palazzo Böttinger) e da luoghi romantici (Giardino delle rose, la Piccola Venezia) ma anche da edifici modernissimi, tra l’altro la Sala dei concerti dell’illustre Orchestra Sinfonica di Bamberg (Bamberger Symphoniker), fondata nel 1946 da musicisti rifugiati, ex membri dell’Orchestra Filarmonica Tedesca di Praga. Colpisce la millenaria espansione dal Medio Evo fino ai giorni nostri, della città, meglio di tre “città”. Bamberg è suddivisa “in partes tres”: città montana, città borghese, città dei giardinieri.
La città alta, centro ecclesiastico di Bamberg, è situata su sette colline come la Città Eterna. Con la fondazione nel 1007 di un vescovato riccamente dotato, l’Imperatore romano-germanico Enrico II aspirò a istaurarvi una seconda Roma. L’insieme è dominata dal maestoso Duomo (basilica minore) in stile tardo romanico, consacrato nel 1237, dopo gli incendi delle due chiese precedenti. All’interno del duomo si trovano due preziosi sarcofagi: quello, eseguito da Tilman Riemenschneider, della santa coppia Enrico II e di sua sposa Kunigunde, e quello di Clemente II (Suidger), papa dal dicembre 1046 all’ ottobre 1047 (unica tomba papale Oltralpe). Mentre l’esterno della basilica mostra scarse decorazioni, l’interno è abbellito con grandiose statue. Vi si trovano, tra l’altro, profeti e apostoli, la “Sinagoga” e la “Chiesa”, ma soprattutto il famoso “Cavaliere di Bamberg”, effige, probabilmente, del re Stefano di Ungheria. Un capolavoro d’intaglio è l’altare dedicato a Maria, eseguito da Veit Stoß.
La piazza del duomo è circoscritta dalla Alte Hofhaltung, Residenza dei medievali Principi Vescovi, e dalla immensa Neue Residenz con la sfarzosa Sala Imperiale. L’imponente monastero Michelsberg, dove è sepolto S. Otto, vescovo di Bamberg dal 1102 al 1139, è luogo di pellegrinaggi. Il soffitto della basilica di S. Michele è interamente dipinto con fiori e piante; i 578 diversi tipi botanici, cui si attribuiscono spesso poteri mistici, rappresenterebbero in modo simbolico il giardino celeste.
Il monumento più impressionante della città borghese senza dubbio è l’antico municipio, posto al centro del fiume Regnitz e adornato con affreschi. Siccome i vescovi non erano disposti a dare un terreno atto alla costruzione di un municipio, questo fu eretto dai cittadini su un’isola artificiale. La città borghese è il centro commerciale e di divertimenti di Bamberg. La birra affumicata (Rauchbier), una specialità regionale, attira, assieme a monumenti e opere d’arte, ogni anno una così grande folla di turisti che gli alberghi spesso sono esauriti. Gli appetitosi piatti della Franconia – salsicce grillate, carpe e deliziose trote, arrosti di maiale con crauti e canederli di patate – si mangiano in numerosi ristoranti. Veramente, i Bamberghesi amano le feste che sono spesso legate a tradizioni religiose. Famosa è la processione di Corpus Domini che dura ore e ore. Per ristorarsi, i credenti abbandonano per un attimo la processione per dissetarsi con un sorso di birra o per mangiare una salsiccia arrostita (questo costume, forse, è solamente un ricordo degli anni quando il redattore di questo articolo era liceale a Bamberg).
Ottimi prodotti alimentari provengono dalla città dei giardinieri, i quali sono designati con il soprannome umoristico di “Zwiebeltreter” (schiacciatori di cipolle). Indossando i vestiti tradizionali delle loro corporazioni e corone di fiori, i giardinieri portano le statue dei santi durante le processioni, alle quali partecipano associazioni, consorzi, congregazioni, confraternite, comunità religiose e gilde dell’intera città.