Testo e foto: Paolo Gianfelici
Bienne – Il viaggio in battello sull’Aare da Soletta a Bienne (Cantone di Berna) è un’occasione per esplorare la campagna svizzera. Villaggi tranquilli passano lentamente davanti agli occhi. Sono molto simili e quasi si confondono gli uni con gli altri. Pochissima gente in giro per le strade. Il battello procede sul fiume. Il viaggio dura circa tre ore e la compagnia di navigazione BSG (Bielersee Schifahrt) provvede a renderlo comodo. Il servizio del ristorante è ottimo. Lo spazio a bordo è ampio. Come sempre in Svizzera il trasporto pubblico è puntuale e confortevole (in questo caso non è rapido, ma nessuno a bordo ha fretta di arrivare, anzi).
Passiamo davanti a un paesino celebre per essere “abitato” dalle cicogne. Ne conto una decina appollaiate sui tetti, solo sulle case vicine al pontile. I campi coltivati a grano o a foraggio sembrano tracciati dalla penna di un geometra e dipinti dal pennello di un pittore. La precisione, anzi il perfezionismo svizzero, si nota anche qui.
Transitiamo sotto un antico, grande, ponte coperto di legno. Le auto lo attraversano. Peccato! Meriterebbe di essere preservato e riservato solo al traffico pedonale. Passiamo per una chiusa. Tutto il tratto fluviale da Soletta a Bienne è stato regolato e anche in parte modificato per rendere più facile la navigazione e la produzione di energia. Quando arriva a Bienne il battello entra nel grande lago omonimo. Cambio di imbarcazione nel porto.
Adesso si naviga in direzione dell’Ile Saint-Pierre. Oltre alla lingua (si passa dalla Svizzera germanofona a quella francofona) è cambiato anche il paesaggio. La montagne del Giura si sono avvicinate. Una funicolare si arrampica dal lago verso i paesini in alto attraverso una distesa di vigneti.
L’Ile Saint-Pierre è un luogo di pace e tranquillità (vietato alle auto), dove si pratica l’agricoltura e l’allevamento biologici. L’isola è famosa (è stata meta del Grand Tour), perché nel 1765 vi trovò rifugio per alcuni mesi il filosofo Jean-Jacques Rousseau. Nell’antico monastero, oggi l’hotel-ristorante “Cloitre”, si possono visitare le due camere dove è vissuto. Ho rifatto anche i percorsi a piedi del filosofo, passando per una collinetta, dove si gode un panorama stupendo. Scendendo in riva al lago, scriveva Rousseau, sentiva “il piacere dell’esistenza, senza prendersi la pena di pensare”.
Riprendo il battello per raggiungere la stazione della funicolare. Si sale per alcune centinaia di metri fino a Prèle. Da qui parte un sentiero in discesa fino al villaggio di Twann sulle rive del lago. E’ una gola solcata da un torrente. L’atmosfera è completamente diversa da quella luminosa e serena dell’Ile Saint-Pierre. Alla fine del percorso la temperatura sale di molti gradi sotto il sole estivo. Appare la distesa dei vigneti a gradoni e sullo sfondo il lago con mille riflessi sotto un cielo blu. Ho la sensazione di essere arrivato improvvisamente sulle sponde del Mediterraneo.
La visita della cantina “Weingut Frauenkopf” di Nick Bösiger a Twann è una piacevole sorpresa. Produce degli ottimi bianchi e rossi. Buono lo Chasselas fatto con l’uva più diffusa in Svizzera e ottimo, il Sauvignon Blanc, aromatico ed elegante. Anche i rossi sono interessanti, in particolare un blend di buona struttura di Pinot Noir e Malbec
E’ l’ora del rientro. Attraverso la strada di fronte alla cantina e salgo sul primo treno per Bienne. Dopo venti minuti sono già nella mia camera d’hotel. E’ veramente comodo e veloce spostarsi in Svizzera con i mezzi pubblici.
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BSG (Bielersee Schifahrt) www.bielersee.ch