Testo e foto: Paolo Gianfelici
La Turbie – Non è un premio assegnato al vincitore di una gara di ciclismo di montagna. E’ un luogo sconosciuto in Italia, soprattutto da quando esiste l’autostrada che passa per l’interno e porta in mezz’ora da Ventimiglia a Nizza. Dall’alto di questo promontorio di 450 metri, a picco sul Mediterraneo, si gode il panorama più bello della Costa Azzurra. Si chiama “Tête de Chien” (testa di cane). L’animale di pietra che si è stabilito lì, si nutre da millenni di smaglianti colori azzurri e verdi. Ma oltre ai toni variopinti, ci sono anche le forme della natura da ammirare intensamente.
Qualche assaggio lo avevo già avuto, lasciandomi alle spalle Mentone e salendo sulla montagna, lungo gli ampi tornanti della Grande Corniche. Le Alpi Marittime arrivano fino alle rive frastagliate del Mediterraneo. Mentre guidavo, con un occhio guardavo la strada e con l’altro cercavo di cogliere quel concentrato di colori intensi, di riflessi marini, di linee sinusoidali scavate dall’acqua nella roccia calcarea.
Entro a piedi nel minuscolo villaggio medievale di La Turbie, costruito in cima al promontorio sopra la “testa del cane”. Attraverso la Porta dell’Ovest e seguo la via romana Iulia Augusta (il proseguimento dell’antica via Aurelia che da Roma arrivava in Liguria). La strada è lastricata e affiancata da case di pietra. Il campanile della chiesa di Saint Michel spunta sullo sfondo, con la sua tipica cuspide a cono, come quelle della Liguria.
Ma il monumento straordinario di La Turbie è un altro, sta sulla sinistra ed è seminascosto sul retro da altissimi cipressi che fanno da corona: il Trofeo delle Alpi o di Augusto. L’imperatore romano, dopo aver sconfitto la quarantacinquesima tribù celto-ligure ribelle dell’arco alpino, decise di far costruire il Trofeo, alto 49 metri, compresa la gigantesca statua di Augusto.
Salendo da Mentone sulla Grande Corniche colpisce l’ imponenza classica delle sue linee (anche se la statua non c’è più). E possiamo immaginare che per centinaia di anni nell’antichità ha suscitato, sui viaggiatori che percorrevano la strada consolare, ammirazione e rispetto per la potenza di Roma . Ma è dal fondo della montagna che va ammirato. Da quassù, è superba la contemplazione del panorama. Va da Bordighera al Massiccio dell’Esterel, sopra Cannes. Una visuale così ricca di forme e di colori che vale un viaggio.
Più vicino. proprio sotto La Turbie, sulla stretta fascia di terra tra la montagna e il mare, il Principato di Monaco. I suoi grattacieli sono invadenti e stridenti con l’armonia della natura. Tra il micro-stato e la Francia, una specie di terra di nessuno invasa da ville, giardini e piscine.
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