Testo e foto: Elvira D’Ippoliti
Bettmeralp – La Matterhorn Gotthard Bahn si è ritagliata uno spazio tutto per sé sul piazzale antistante la stazione di Briga. Sui marciapiedi protetti dalle pensiline si è formata una folla colorata che riesce ad esprimere entusiasmo senza essere invadente. Famiglie, teen-ager e persone di mezza età aspettano brandendo sci e snowboards, o semplicemente con uno zaino sulle spalle, l’arrivo del treno: una nuova giornata di sport e di divertimento sta per cominciare. Il treno è composto da poche carrozze, ma basta per tutti. Gli scarponi da sci ne calpestano il pavimento facendo un gran chiasso. Il tragitto è breve: la prima fermata in direzione di Coira è Mörel e da qui parte una funivia verso il complesso sciistico Riederalp. La stazione successiva, quella di Betten Talstation, accorpa ferrovia e funivia. Si scende dal treno e saliti pochi gradini dell’edificio che si trova accanto ai binari, si è già arrivati al punto di partenza della funivia verso Bettmeralp. A quota 814 metri la valle è stretta e un po’ opprimente. Il treno vi si infila con disinvoltura, ma il panorama non è tra i più entusiasmanti: alberi e pietre scure ricoprono il terreno chiazzato di neve. Il cielo è limpido, ma i raggi di sole rimangono in alto e non riescono a rallegrare l’ambiente sottostante.
La cabina della funivia si muove con rapidità. Qualche inevitabile scossone distoglie per un attimo l’attenzione dal panorama. Quando si guarda di nuovo fuori dai vetri un po’ rigati si ha la sensazione di essersi mossi a bordo di un’astronave che con un veloce viaggio ascensionale ha allargato gli orizzonti del mondo. Dapprima sono le grandi distese di neve al sole ad attirare lo sguardo ed i tetti del piccolo paese di Betten annidato sull’altura al cospetto di un vasto bosco di abeti appesantiti di neve. L’inarrestabile astronave-funivia “schizza” via e questa terra d’altitudine diventa ancora più ampia e bella. Cime innevate sullo sfondo di un cielo blu intenso si rincorrono all’infinito come in un gioco di scatole cinesi. L’immensità si respira nell’aria: leggera e allo stesso tempo vibrante di energia. Bettmeralp è un delizioso villaggio turistico. Si parte con un’altra funivia fino alla Bergstation Bettmerhorn a 2643 metri da dove si lanciano sguardi ammirati all’imponenza del ghiacciaio dell’Aletsch, un “serpentone” che striscia per 23 chilometri, mostrando la sua superficie raggrinzita e solcata da due canaloni naturali.
Essere turista a Bettmeralp significa partecipare a una festa collettiva, divertirsi e godersi la natura rispettandola. L’architettura del paese è curata nei minimi dettagli, nello stile autentico di un villaggio di montagna, genuina, per niente artefatta. La solitaria cappella del 1600 sembra fare la guardia perché lo spirito del luogo non sia tradito e finora ci è riuscita a meraviglia. Sulle strade scavate nella neve ci si muove a piedi,su slittini o sci in perfetta armonia. Tutt’intorno gira il divertimento dell’Aletsch-Arena con 99 chilometri di piste e 36 impianti di risalita.
La lentezza con cui si muove il ghiacciaio è esasperante ma inarrestabile. Sul Bettmerhorn si trova un museo dedicato a questo gigante bianco. Nelle stanze buie (e fredde) si racconta la storia di una passione, quella di un glaciologo dell’Ottocento che studia la conformazione ed i movimenti del ghiacciaio con un accanimento quasi maniacale. Il piccolo museo è interattivo e spingendo dei pulsanti i visi dei manichini che rappresentano lo scienziato e la cuoca che suo malgrado lo assisteva nella quotidianità, prendono vita e cominciano a parlare. Un mini-tapis-roulant permette di sentire sotto i propri piedi la velocità con cui il ghiacciaio si muove costantemente verso valle, alimentato dai sui bracci secondari. Il museo ha la capacità di infondere il dovuto rispetto nei confronti del ghiacciaio anche nei visitatori più distratti. Una preparazione ideale prima di godersi appieno la passeggiata che lo costeggia dall’alto.
A Bettmeralp può capitare di aver bisogno di un taxi. Il servizio è fornito da veloci gatti delle nevi su cui ci si accomoda con qualche difficoltà sul sedile posteriore. In curva si ha la sensazione di essere sbalzati fuori ed è sempre consigliabile tenersi al tubo di ferro su cui è posizionato lo schienale. La meta della corsa è il villaggio Riederalp da dove l’ennesima funivia sale a Moosfluh. Da qui parte un sentiero di neve battuta percorribile (soprattutto in discesa) da tutti. Il paesaggio si divide a metà: a destra del cammino la profonda feritoia dove “abita” il ghiacciaio è trafitta da alberi scuri e misteriosi; sulla sinistra l’altopiano innevato è un trionfo di morbide colline bianche con lo sfondo delle montagne in lontananza. Alcuni soffici cumuli di neve abbracciano le rocce creando delle opere d’arte naturali. La camminata dura circa due ore ed è un’indimenticabile esperienza a contatto con la montagna: il silenzio, il paesaggio, la presenza discreta del ghiacciaio, rimangono nei ricordi con immagini vivide e rilassanti. Si attraversa un bosco e dietro una curva appare una visione. La villa è stato costruita da un inglese nel secolo scorso ed è ora la sede del centro ProNatura che tutela alberi e animali del circondario.
Nell’Aletsch-Arena molti cartelli indicano delle zone off limits per sciatori e camminatori: gli animali e gli alberi hanno bisogno di tranquillità durante l’inverno. Solo la loro presenza in perfetta salute può garantire che la zona rimanga bella e godibile per tutti.
Informazioni utili:
Svizzera
www.svizzeraturismo.ch
Aletsch Arena AG
www.aletscharena.ch
info@aletscharena.ch
Matterhorn Gotthard Bahn
www.mgbahn.ch