Testo e foto: Paolo Gianfelici
Mendrisio – Il Mendrisiotto e il Basso Ceresio (l’antico nome del Lago di Lugano) formano un incantevole distretto del Canton Ticino alle porte di Como: dalle colline coperte di vigneti alla vetta del Monte Generoso (1704 metri), dove si gode uno splendido panorama che arriva fino al Lago Maggiore.
Il mio tour parte dal Museo Vela di Ligornetto che ospita la bellissima mostra “In flore scientia – Arte e botanica”. Sono esposte: la collezione di diapositive su vetro raffiguranti soggetti botanici di Josef Hanel (1865-1940), specializzato nella fabbricazione di lastre di vetro colorate a scopi didattici, e le opere dell’artista contemporanea Gabriela Maria Müller sul tema dei cicli della natura, create utilizzando elementi minerali e vegetali.
Le diapositive, colorate a mano con pennelli finissimi da Hanel, sono state ritrovate nei depositi del Museo botanico dell’Università di Zurigo. Restaurate, digitalizzate e ingrandite mostrano tutta la bellezza di fiori, piante, funghi nel loro contesto naturale: i fiordalisi sono in un campo di segale, la Tignosa verdognola nel sottobosco. Non mancano anche i paesaggi dei boschi e delle lande o le immagini stagionali della natura come un meriggio estivo ai bordi di uno stagno.
Lo scultore svizzero Vincenzo Vela (1820 -1891), autore di monumenti funebri e celebrativi di un realismo romantico di personaggi del Risorgimento italiano, ha abitato e lavorato nella villa di Ligornetto, oggi museo. Molti dei suoi calchi in gesso sono lì in esposizione permanente. Un parco ricco di fiori e di ninfee circonda la villa, a sua volta cinta dalle vigne di uva Merlot.
Il Grand Tour della Svizzera passa per Mendrisio, il capoluogo del distretto, come indica un grande cuore rosso a cornice che racchiude, dall’alto di una collina, la sagoma della chiesa parrocchiale: la neoclassica Santi Cosma e Damiano. Alcuni palazzi, anche dei primi del Novecento, chiese, oratori e torri medievali sono veramente interessanti. Non è un caso un caso che questa città ospita l’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera Italiana.
La strada scende tra i vigneti verso Capolago, sulle rive del Ceresio, dove mi fermo per il pranzo al Grotto Pojana. La diga che divide il lago in due è visibile ad occhio nudo. Qui sono in un’isola di verde e di tranquillità. Oltre la diga inizia il Luganese, un mondo molto diverso.
Dopo il pranzo nel grotto, a base di salumi locali e carne all’erba accompagnati dal Merlot, vado alla stazione di Capolago per salire sul Monte Generoso con un treno a cremagliera. Da un’altitudine di 277 metri a 1704, quasi 1500 metri di dislivello coperti su nove chilometri! I primi due-tre chilometri sono veramente emozionanti. Il treno sembra decollare come un aeroplano e salire sempre più in alto sopra le case e i vigneti di Capolago. Poi entra nelle gallerie ed esce immerso nei boschi e nei prati della montagna. Ma il più bello deve ancora venire. Quando si arrampica ancora più su e bisogna saper cogliere i brevi attimi in cui il panorama spazia sull’intero Lago di Lugano e sulle montagne sovrastanti.
Dopo circa quaranta minuti arrivo al capolinea della ferrovia. Il “Fiore di Pietra” di Mario Botta, inaugurato di recente, è l’omaggio dell’architetto al Monte Generoso. I petali salgono verso la corona, dove si apre un’ampia terrazza. Il paesaggio che avevo “rubato” durante il tragitto in treno, posso godermelo adesso con tutta calma a 360 gradi. Aguzzando bene la vista scopro che da quassù oltre al Ceresio, si vede un pezzo del Lago Maggiore e, più in lontananza, la catena delle Alpi. Guardando lungo il crinale della montagna trovo, accanto alla malga, una neviera, una costruzione in pietra che veniva riempita di neve e di ghiaccio durante l’inverno, per essere utilizzata d’estate come “frigorifero”.
Il “Fiore di Pietra” ospita al primo piano un self service e al secondo un ristorante gourmet. Luca Bassan, lo chef stellato del “Fiore di Pietra”, è esattamente l’opposto di alcuni suoi colleghi un po’ arroganti che fanno oggi tendenza sui media. I suoi piatti spaziano dalla tradizione locale come il minestrone di verdure con mortadella di fegato ticinese spadellata, a quella regionale italiana, come gli gnocchi di semolino, ma con l’aggiunta di coriandoli di verdure e contaminazioni ticinesi (fondente di formaggio di alpe, riduzione al merlot ). Oppure la lombata di cervo, blu del Ticino e noci pecan, albicocche secche e salsa ai mirtilli. Squisite anche le composizioni “pittoriche” di Paolo Poletti, il pasticcere, a base di frutti di bosco e di creme .
Ritorno sulla terrazza panoramica prima di partire. Il sole sta tramontando dietro le montagne, avvolte da una leggera foschia come in un quadro dei Macchiaioli. Il treno rosso – blu (i colori del Canton Ticino) sta per partire dal capolinea. E’ l’ultimo della giornata e mi affretto a prenderlo. Purtroppo il “Fiore di Pietra” non è anche un hotel.
Svizzera Turismo
www.myswitzerland.com
Ticino Turismo
www.ticino.ch
Mendrisiotto e Basso Ceresio
mendrisiottoturismo.ch
Ferrovia del Monte Generoso
montegeneroso.ch
Museo Vincenzo Vela
Ligornetto
Mostra “In flore scientia – Arte e botanica” fino all’11 agosto 2019 www.museo-vela.ch/vela/it/home.html