Testo e foto: Elvira D’Ippoliti
St. Moritz – Appena dietro l’hotel Kempinski si snoda un piacevole itinerario nel bosco da percorrere a piedi in tutta tranquillità. Una bella variante ai 350 chilometri di discese che è possibile sperimentare nella Regione turistica Engadin St. Moritz. Il sentiero sul quale cammino attraversa le discese e le ombre sfreccianti che indossano sci o snowboard ai piedi sembrano campioni. L’aspetto “comunitario” di St. Moritz, inaspettato, mi piace molto. el momento in cui il tragitto nel bosco continua sull’altopiano inondato dal sole, mi rendo conto che la natura innevata qui è un tesoro da vivere con semplicità. Vedo fondisti, bambini che scavano nella neve sotto lo sguardo divertito di genitori e in compagnia dei cani di famiglia. Questi ultimi apprezzano in modo particolare la neve soffice e non è possibile frenarne l’entusiasmo mentre precedono i loro amici umani, si fermano, raspano il manto nevoso per poi guardarsi indietro soddisfatti di ricevere l’apprezzamento per il loro operato e per la loro allegria. Lungo il sentiero di neve incontro persone di tutte le età e immancabilmente li vedo sorridenti. Un gran vociare di bambini preannuncia una gara di fondo per piccolissimi: la maestra è ferma alla partenza (che è anche l’arrivo visto che il percorso è circolare) e incita senza sosta i bambini chiamandoli per nome e lodando i loro sforzi.
Il mitico “clima champagne” (così lo chiamano nel luogo), l’aria frizzante che caratterizza l’inverno nella regione, riempie tutti di energia e non bisogna necessariamente essere appassionati della vita mondana per goderne i benefici. La certezza di trovare il benessere, oltre che la bellezza naturale, ha fatto a St. Moritz da calamita per le persone con più possibilità economiche, ma qui come nel resto della regione si trovano alberghi di tutte le categorie, tanti appartamenti da affittare per le vacanze, due ostelli per la gioventù e quattro campeggi aperti anche d’inverno. Così, invertendo il concetto, recarsi nella Regione Engadin St. Moritz non vuol dire ricercare qualcosa che pochi possono permettersi, ma godersi i tesori che la natura ci regala con generosità. Non è un caso che anche nel passato l’Engadina fosse molto ben frequentata, da scrittori, musicisti e pittori come Giovanni Segantini. Per visitare il museo che raccoglie il maggior numero di sue opere a livello mondiale, bisogna forse sacrificare un pezzetto di passeggiata, ma ne vale la pena. La luce che Segantini ha saputo dare ai suoi quadri la ritroviamo nelle infinite combinazioni che le montagne, complici la neve e il cielo, sanno ricreare tutti i giorni.
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