Testo e foto: Paolo Gianfelici
Kufstein – Arrivo in questa città del Tirolo e sono subito colpito da due cose: la gigantesca fortezza costruita sulla roccia di un’altura e il profilo insolito del Zahmer Kaiser (la montagna dell’Imperatore Mansueto è il suo nome altrettanto strano). Le due “vedette” osservano dall’alto il fiume Inn, la vallata, la porta d’ingresso delle Alpi, venendo da nord. La Germania e la pianura bavarese distano meno di due chilometri d’autostrada o in ferrovia.
Il Boutique Hotel Träumerei è un piccolo grazioso albergo sulla Römerhofgasse, dove si affacciano le antiche case dipinte all’esterno. Dal bovindo della mia stanza si vede l’Inn scorrere veloce, gonfiato dalle recenti piogge. Sull’altra sponda una collina coperta di boschi e un campanile aguzzo che spunta sulla cima tra il verde.
Harald, la mia guida, mi indica un edificio basso in restauro accanto all’antica porta d’ingresso della città: “Qui c’era una piccola osteria, dove, quando in Europa esistevano ancora le barriere doganali, i contrabbandieri e i poliziotti, dopo una giornata di “lavoro”, venivano a bere la birra ignorandosi a vicenda”. Kufstein è stata per secoli una cittadina di frontiera, tra la Baviera e l’Impero Asburgico, difesa da una formidabile fortezza. Quando i rapporti tra gli Stati vicini sono molto migliorati, la piazzaforte è diventata nell’Ottocento un’enorme prigione per gli avversari interni. Oggi questa immagine da Castello di Kafka è molto stemperata dalla vivacità colorata della città e dall’amenità dei dintorni. Tuttavia la Fortezza di Kufstein conserva sempre un alone di mistero. Per ammirare dal basso il suo fascino indecifrabile, bisogna girarle intorno, a piedi o in bicicletta, lungo le rive dell’Inn e alla base del Zahmer Kaiser. E’ sorprendente come cambia d’aspetto a seconda del punto d’osservazione.
Arrivo con Harald all’ingresso della Fortezza, dove a mezzogiorno in punto un organista inizia a suonare. Le note dell’organo all’aperto più grande del mondo si diffondono nella vallata da un bastione, il Bűrgerturm, dove sono stati installati 65 registri e 4948 canne. Sulla vicina piazza principale il pubblico in attesa ascolta il concerto. Si inizia con una marcia militare, in ricordo dei caduti autriaci della Prima guerra mondiale, e si prosegue con un repertorio abbastanza leggero del genere colonne musicali di film famosi. Si sale in cima alla Fortezza con una funicolare oppure molto meglio a piedi. Si attraversano passaggi bui, porte enormi, scale scavate nella roccia, cortili deserti. Si arriva ad un bel giardino con vista sulla città. A questo punto Harald inizia a praticare la sua dottrina personale, basata sull’attenta osservazione della natura, in particolare degli alberi, e sull’empatia che si può venire a creare tra il visitatore e una specie arborea. Harald mi invita a guardarmi intorno con attenzione, poi ad avvicinarmi lentamente verso la pianta prescelta e a sostare lì per qualche minuto. Scelgo un ippocastano rosso. Mi piace il contrasto tra il colore acceso delle inflorescenze e quello verde scuro delle foglie. Credo che le motivazioni puramente estetiche della mia scelta abbiano un po’ deluso Harald.
Pranzo tirolese nel ristorante della Fortezza a base di speck, formaggio di montagna e wurstel.
Dedico il pomeriggio alla visita degli splendidi laghetti balneabili, nelle immediate vicinanze di Kufstein, ricchi di pesci e abitati da centinaia di specie di uccelli acquatici, immersi nel verde tenero dei boschi di faggio. Volendo si può partire in bicicletta dalla città e fare il percorso sulla pista ciclabile. Ho preferito partire dal Thiersee e seguire l’itinerario a piedi fino all’Hechtsee. Una lunga sosta sulle rive del Längsee è d’obbligo. La sua spiaggetta è un luogo incantato, dove si specchiano in circolo i boschi e spuntano le pendici dell’Imperatore Mansueto.
Prima di cena visito “Stollen 1930”, ricavato all’interno di una caverna scavata nella roccia, famoso per i cocktail fantasiosi preparati dal suo barman e per la collezione di 1000 bottiglie di Gin provenienti da tutto il mondo. Al piano di sopra c’è all’Auracher Lőchl. E’ forse il più antico locale di Kufstein. Le offerte più gettonate vanno dalle tapas alla bistecca argentina. Le mie preferenze invece puntano al chilometro zero: salmerino dei torrenti alpini e carne all’erba dei pascoli tirolesi.
Prima di andare a dormire faccio una sosta sul ponte dell’Inn: la Fortezza illuminata nella notte è più affascinente e misteriosa che mai.
Tourismusverband Kusteinerland www.kufstein.com ( anche in italiano)
Riedel Glass Kufstein www.riedel.com
Un’esperienza assolutamente da fare a Kufstein è la visita della fabbrica di bicchieri più famosa al mondo: Riedel Glass. Dal 12 al 13 luglio 2019 si svolgerà il Wine Festival Kufstein durante il quale i vini saranno serviti nelle diverse tipologie di bicchieri prodotti da Riedel per esaltare i profumi ed sentori specifici dei rossi, dei bianchi e delle bollicine