Testo e foto: Elvira D’Ippoliti
Basilea – L’ascensore di acciaio zincato scivola silenzioso su e giù per i quattro piani del nuovo edificio del Kunstmuseum, progettato dagli architetti Christ & Gantenbein, collegato alla sede del 1936 con un lungo passaggio sotterraneo. E’ il colore grigio a predominare. Grigia è la facciata di laterizi danesi e grigi sono i pavimenti in marmo, le rifiniture in lamiera di zinco, le pareti. E’ un “grigio accogliente” che trasmette subito al visitatore il desiderio di scoprire gli oggetti esposti in questo sorprendente contenitore. Le luci allineate sul soffitto del salone al piano seminterrato danno un tocco di solennità alla prima mostra temporanea: “Sculpture on the move 1946 – 2016”. Già in questo salone e anche prima nel corridoio si respira arte a pieni polmoni: il colorato, gigantesco dipinto di Frank Stella, un insieme di disegni geometrici tracciati da Sol Lewitt con il gessetto e due sculture di Bruce Nauman. Sale, corridoi, un grande occhio dal quale arriva la luce naturale che filtra anche attraverso i lucernai; le grandi finestre hanno l’affaccio sulla città e all’occorrenza sono oscurabili con pannelli di acciaio, lo stesso di tutte le finiture come i corrimano delle scale.
La personalità del nuovo Kunstmuseum è forte, ma sempre pronta a mettersi da parte per far risplendere le opere che contiene. Durante la cavalcata temporale attraverso la scultura incontro Henry Moore, Pablo Picasso, Max Bill, Jeff Koons e un sorprendente uomo anziano con un portapacchi, una scultura di Duane Hansons.
Ripenso proprio a quella forma di iperrealismo mentre cammino tra le sale dell’edificio del 1936, dove è conservata una fantastica collezione che parte dal Rinascimento tedesco. Da Lucas Cranach il Vecchio per arrivare a Claude Monet, Paul Klee, Pablo Picasso, George Braque. Tra le sale luminose e appena restaurate anche i visitatori sembrano nel contesto far parte delle opere d’arte: la bellezza permea l’ambiente e assorbe tutto come una spugna.
E’ come trovarsi in un immaginario e eccezionale tunnel temporale-artistico nel quale non serve muoversi: sono i pittori più importanti e conosciuti del mondo che mi vengono incontro, si presentano, mi mostrano le loro opere più famose, uno dopo l’altro, come se avessero deciso di darsi per sempre e tutti insieme convegno qui. Mi fermo davanti all’ “Allegoria cosmica” di Abraham Hondius, pittore olandese del Seicento. Le sue stelle stilizzate e i personaggi intenti a mettere in ordine l’universo sembrano essere stati dipinti secoli dopo. Il legame con la scena artistica contemporanea rimbalza da un edificio all’altro. Contenitori in stili architettonici sobri, luminosità, accoglienza, stupore, tutto si fonde insieme per creare emozioni e celebrare un qualcosa che è indispensabile per il nostro benessere: l’arte di tutti i tempi e il suo messaggio di bellezza.
Informazioni utili:
Kunstmuseum Basel
www.kunstmuseumbasel.ch
Sculpture on the move 1946 – 2016 – fino 18 settembre 2016