Testo e foto: Paolo Gianfelici
Arco – Il giardino della Madonna delle Vittorie è un luogo magico al tramonto. Il sole è scomparso da poco dietro le montagne ripide sopra il Lago di Garda. L’Ora, il vento del Sud, muove delicatamente le foglie degli ulivi e della vigna, spande nell’aria i profumi dell’erba e dei fiori. I frequentatori del ristorante dell’agriturismo, molto numerosi e quasi tutti del Nord Europa, parlano a bassa voce, come per concentrarsi meglio sullo spettacolo che offre la natura.
Mi siedo ad un tavolo accanto alle rose belle e profumate, anche se un po’ sciupate dal temporale di qualche ora prima. L’aria è tersa dalla brezza. Inizio la degustazione dei prodotti dell’azienda agricola Madonna delle Vittorie: qualche goccia di olio Garda Dop, Nordico e Denocciolato sulle fette di pane. Soprattutto il primo possiede un inconfondibile sapore di erbe di prato. Il forno, il frantoio e gli uliveti con vista sul lago distano pochi passi a piedi o poche pedalate in bici. L’appartenenza al “chilometro zero” dei cibi può essere verificata personalmente prima o dopo l’assaggio. La trota “en saor” e il salmerino alpino, marinato agli agrumi e Grappa Chardonnay Marzadro, è accompagnato dal Trentodoc Madonna delle Vittorie. E’ un blanc de blancs metodo classico con un’ identità a parte, rispetto ai Trentodoc di montagna. I vigneti sono a poca distanza dal lago che trasmette calore alle uve Chardonnay. Poi arrivano le tagliatelle all’uovo al ragu di coniglio trentino, olive e cipollotti da abbinare al vino rosso Rebo, sempre dell’azienda. Segue il salmerino al forno con le erbe di montagna e salsa di mela montata con l’olio del Garda.
La notte è scesa sulla campagna. Sono arrivato qui, prima della cena, a piedi da Torbole. Chiedo di prestarmi una bicicletta. Potrei seguire la strada normale, ma preferisco fare la scorciatoia verso la pista ciclabile lungo il fiume Sarca. La pedalata notturna al chiaro di luna procede attraverso i vigneti della Madonna delle Vittorie. Le pozzanghere provocate dal temporale del pomeriggio sono visibili grazie ai riflessi della luce e così riesco ad evitarle con facilità. L’odore di erba bagnata è intenso. Raggiungo il paesino di Torbole. In tutto avrò attraversato non più di un chilometro di campagna. L’emozioni belle e intense sono molto brevi.
Mi dirigo verso la riva del lago. L’atmosfera è quella tranquilla di una località di villeggiatura: locali animati all’aperto tra palme, aiuole fiorite e siepi di gelsomino. Arrivo fino al minuscolo porticciolo e alla casetta dell’antica dogana austriaca. Mi siedo ad un tavolino di Casa Beust, un palazzetto dall’inconfondibile stile asburgico. E’ quasi mezzanotte. Dalla riva del lago soffia un venticello tiepido. Un’anatra, malgrado l’ora tarda, va a spasso insonne sulla banchina, seguita da tre minuscoli anatroccoli. Un personaggio bizzarro con la barba bianca, vestito con il costume popolare bavarese, ritira la lenza dall’acqua, dicendo ad alta voce: “Es ist spät, Ich gehe schlafen” ( è tardi, me ne vado a dormire).
Io invece resterei lì tutta la notte, accarezzato dalla brezza, a guardare le anatre gironzolone, i riflessi del lago, il profilo scuro delle montagne.
Informazioni utili:
North Lake Garda Trentino www.gardatrentino.it
Madonna delle Vittorie Via Linfano, 81 Arco (Trento)