Testo e foto: Paolo Gianfelici
Merano – L’Alto Adige è ricco di luoghi spettacolari, dove tra montagne, vallate e castelli la ricchezza dei colori si compone con le linee della natura e dell’arte. I Giardini di Trauttmansdorff sono il top: una gamma stupefacente di tonalità diverse, di forme di piante e fiori esotici e autoctoni, di profumi, di esperienze multisensoriali. Sulla superficie di dodici ettari sono mostrati più di 80 paesaggi botanici, sia naturali che antropizzati. Sullo sfondo le Alpi ed in alto il castello, dove ha soggiornato a lungo l’imperatrice d’Austria Sissi.
I Giardini sono il sito più visitato della Provincia autonoma di Bolzano. Credo sia impossibile esplorarli per intero in una sola volta. L’ideale è venire qui in primavera e ritornarci in autunno. Quando sono entrato a Trauttmansdorff il mio obiettivo era fissare sulla fotocamera i colori della natura, in un pomeriggio luminoso di fine settembre. Sono partito da un ulivo di settecento anni, al centro dell’uliveto più a nord d’Italia, per poi passare sotto un lungo e sinuoso vigneto a pergola con le principali varietà autoctone dell’Alto Adige. Successivamente, nell’imbarazzo della scelta, sono sceso verso il basso un po’ a caso. Per un attimo mi sono perso nel labirinto tra le siepi altissime del giardino rinascimentale all’italiana, poi ho ammirato a lungo la bellezza selvaggia delle piante sulla collina dei deserti: cactus americani giganteschi a forma di colonna ed euforbie africane a candelabro. Ho curiosato tra gli animali: l’alpaca, le pecore Zackel ungheresi e le capre di Montecristo. Sono salito fino alla voliera, popolata da pappagalli lori e ara e ho percorso una lunga passerella, da cui si gode una magnifica vista sui Giardini e sulla conca di Merano. Altrettanto spettacolare è il panorama dal Binocolo sovradimensionale di Thun, una piattaforma trasparente, un’opera architettonica sospesa in aria e proiettata verso la natura.
Sono ridisceso sui gradini traforati, poggiati lungo il pendio della montagna, per raggiungere i Paesaggi dell’Alto Adige: un bosco di roverelle, un frutteto di mele e di pere, un vigneto, le tipiche palizzate intrecciate che delimitano gli orti coltivati ad ortaggi ed erbe aromatiche. Un posto incantevole nella sua semplicità e serenità, evocativa di un passato nostalgico, acceso dai colori dell’autunno.
Mi sono avviato all’uscita. Sotto le mura del castello c’è un giardinetto dall’aria tetra: è il Giardino Proibito, dove sono esposte alcune strane sculture in mezzo a erbe magiche e velenose. E’ il mondo misterioso ed arcaico dell’Alto Adige, fatto di streghe, miti e leggende spaventose. E’ l’altra faccia della medaglia, quella della natura che appare ostile agli umani.
Informazioni utili:
I Giardini di Castel Trauttmansdorff
www.trauttmansdorff.it
Il Castello ospita il Touriseum, il Museo Provinciale del Turismo (200 anni di viaggi nell’arco alpino).