Testo: Ivana Tamai
Un viaggio condiviso con tutto il territorio marchigiano per indagare la natura della cultura e comprendere le interazioni – edite e inedite – tra arte, natura e tecnologia. Questo l’ambizioso obiettivo di Pesaro 2024, che si propone di scoprire i legami tra arte, natura e tecnologia e giungere così alle radici di un nuovo concetto di cultura. Una cultura diffusa e inclusiva che presuppone il costante dialogo fra umanità e ambiente vivente: le persone e il pianeta, uniti da un comune destino universale. Il progetto si sviluppa attraverso un filo conduttore che è la natura, che qui è generosa di prodotti della terra e offre al tempo stesso paesaggi indimenticabili. Al centro il tema della sostenibilità ambientale e del contrasto ai cambiamenti climatici nel contesto sempre più urgente della salvaguardia del pianeta.
Con un processo partecipativo, capace di ascoltare le diverse voci del territorio, il progetto Pesaro 2024 ha individuato 5 linee tematiche articolate in 45 progetti, che coinvolgeranno 50 comuni della provincia: dall’Appennino all’Adriatico, dai borghi ai grandi centri urbani. Un nuovo modello di territorio policentrico ripensato in termini di prossimità, identità e mobilità sostenibile. Ogni comune della provincia sarà co-capitale della cultura in un lavoro corale condiviso perché tutto il territorio delle Marche è permeato di splendore paesaggistico e artistico a cui si aggiungono le numerose eccellenze enogastronomiche e agroalimentari: dalle carni pregiate al tartufo bianco, dai salumi selezionati alle colture prevalentemente biologiche, come il celebre farro.
“Questo è un anno magico, ma anche di preparazione per la candidatura di Pesaro a Capitale europea della Cultura 2033 – ha detto il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, al termine della cerimonia di inaugurazione – Dobbiamo sempre guardare avanti: questo esperimento che stiamo facendo nel 2024 può diventare un trampolino di lancio per la candidatura Europea del 2033. Meglio andrà la capitale italiana, più saremo forti per la competizione europea”.