Testo: Marino Pagano, foto: Giacomo Silvano
Le realtà interne italiane trovano un momento letterario importante e degno di nota nel Premio “Il Borgo Italiano”, prestigioso concorso nazionale dedicato a romanzi, racconti e poesie che celebrano il fascino e la storia dei borghi e dei paesi del Bel Paese. Nato con l’obiettivo di promuovere e divulgare la letteratura italiana legata ai piccoli centri comunemente definiti, appunto, “borghi”, il premio mira a far conoscere autori e territori, creando un ponte tra le realtà locali. Questo ambizioso progetto è stato voluto dallo scrittore David Spezia e curato con grande dedizione dal giornalista Oreste Lanza, lucano affezionatissimo al suo territorio, presidente della giuria, composta da giornalisti, scrittori, storici, operatori e divulgatori culturali. La prima edizione del premio si è svolta a Irsina nel 2018, uno dei paesi più antichi della Lucania, con oggi circa 4000 abitanti. Ad Irsina si è tornati quest’anno, per la serata di premiazione e conferimento dei riconoscimenti. È intervenuto il sindaco della cittadina, Nicola Morea. Folta la partecipazione del pubblico, incrementata anche da chi ha raggiunto Irsina appositamente per l’elegante serata.
Caratterizzato da un antico borgo di case in tufo, il centro di Irsina è rinomato per la cattedrale di Santa Maria Assunta, che custodisce la statua marmorea di Sant’Eufemia attribuita al Mantegna. All’interno della chiesa del convento di San Francesco, tra le varie cose, si trova una cripta decorata da affreschi di scuola umbro-senese del XIV secolo. Irsina è anche una località che attrae numerosi artisti stranieri, affascinati dalla bellezza del paesaggio lucano. È inserita tra i Borghi più Belli d’Italia, proprio dal 2018.
Nel corso degli anni, il premio ha viaggiato attraverso l’Italia, toccando vari borghi dal Nord al Sud del Paese. Lo scorso anno, la cerimonia di premiazione si è tenuta a La Martella, storico ed importante borgo nel territorio di Matera. Quest’anno, il premio ha riaffermato il legame speciale con Irsina. I premi consegnati il 29 giugno sono andati: per la sezione Romanzo Inedito a Marco Maria Vilucchi, che ha ambientato il suo testo, dal titolo “L’eredità Forti” nel borgo di Ortucchio (Aq); per la sezione Romanzo Edito a Luana Troncanetti, per il borgo di Camerino (Mc) con “La cuoca – Storia di un terremoto”; per la sezione Racconto Inedito a Gabriella Zagaglia, per il borgo di Pollenza (ancora Mc), con “La panchina di Montemilone”; per la sezione Poesia Inedita a Giovanni Zeverino, per il borgo di Santeramo in Colle (Ba) con “Fetegrafije de nu Sandèrme vécchje”, composizione scritta in dialetto. Menzione speciale della Giuria, infine, ad Elisa Conte, per il borgo di Episcopia (Pz), con “Il tuppo e lo chignon”, edito dalla casa editrice Kimerik.
Il valore di un premio come “Il Borgo Italiano” risiede nella sua capacità di valorizzare le aree interne e ‘profonde’, non solo attraverso la promozione letteraria, ma anche attirando, specificatamente, l’attenzione su questi luoghi ricchi di storia e cultura. Un fatto, dunque, culturale ma anche compiutamente ‘politico’. Ogni edizione diventa, così, un’occasione per approfondire il tema dei borghi, esplorando le loro storie, le tradizioni e le bellezze che custodiscono, contribuendo a mantenerli ed a considerarli in quanto realtà vitali nel panorama culturale italiano. Il binomio cultura-borghi è cruciale perché valorizza il patrimonio storico e artistico, promuove la cultura locale, stimola il turismo sostenibile, crea occupazione, rivitalizza aree rurali spopolate, favorisce la coesione sociale e l’educazione al patrimonio e alla tutela ambientale. Iniziative di recupero e progetti in tal senso trasformano i nostri paesi in attrazioni precisamente culturali, nel senso più ampio del termine, collaborando allo sviluppo economico e sociale delle comunità locali.