Testo e foto: redazione TiDPress
Reith – Si arriva in bus da Alpbach e si scopre una graziosa località, ornata di piccoli giardini e aiuole fiorite lungo le strade. Si percorrono poche centinaio di metri e si arriva in un orto recintato. Dall’esterno ha un aspetto un po’ misterioso. Subito si incontra il gìgaro chiaro, una pianta erbacea conosciuta come calla selvatica o pan di serpe. Bella d’aspetto, ma velenosa. Un cartello, mette in guardia i visitatori: “giftig”. Al centro dell’orto un filo d’acqua sgorga da una fontana e cade su una ruota di legno che girando crea un flusso che si distribuisce in tutto l’orto. Le piante e le erbe officinali sono le stesse studiate quasi un millennio fa dalla monaca benedettina Ildegarda di Bingen, anche pittrice e musicista. “Tutta la natura deve essere accessibile all’uomo, scriveva , perché l’essere umano possa lavorare in collaborazione con lei. Nessuno può esistere e vivere senza la natura”.
Dall’orto di Ildegarda parte un sentiero. Si attraversano campi coltivati molto assolati, poi si entra finalmente in un fitto e fresco bosco. A metà strada si ha la sensazione di avere perduto l’orientamento. Ma si va avanti lo stesso e alla fine si scopre un antico castello (il Castello di Matzen) sopra un fiume, vicino a un laghetto. Una sosta al Restaurant Gut Matzen per una birra e uno spuntino è necessaria, prima di proseguire il cammino fino Brixten per prendere il bus e ritornare ad Alpbach.
Info:
Il sito in italiano dell’ente del turismo della valle di Alpbach https://www.alpbachtal.at/it suggerisce alle famiglie alcuni itinerari e luoghi da visitare per vivere una vacanza in armonia con la natura