Testo e foto: Elvira D’Ippoliti
Mogosoaia – Il sole splende e un principe che ha inventato uno stile architettonico ci invita a visitare la sua dimora. A pochi chilometri da Bucarest e preceduto da un tranquillo viale alberato si trova il palazzo di Constantin Brancoveanu. Il ritratto di Constantin è quello di un signore barbuto con il turbante, lo sguardo saggio con una punta di ironia. Ai lati del disegno in bianco e nero sono ritratti i suoi quattro figli che condivisero con lui una triste sorte: furono decapitati dai turchi a Costantinopoli. Era il 1714 e tutti gli averi di Brancoveanu, che nel 1688 era diventato principe della Valacchia, furono confiscati. Dopo qualche anno gli eredi liberati dall’esilio tornarono in possesso del palazzo.
La facciata dell’edificio risplende nel suo vivace color ocra rosato. Il primo impatto visivo è l’insieme armonioso delle finestre del primo e unico piano che terminano in una forma aggraziata come un merletto veneziano. Una loggia crea una piccola, deliziosa terrazza, protetta da una ringhiera di marmo scolpito. Tra i ghirigori anche l’aquila con la croce nel becco: lo stemma della Valacchia. Ci fermiamo a contemplare il giardino, il portale d’ingresso e l’edificio separato delle cucine con il tetto pieno di camini.
La scala interna ci porta in un vasto salone diviso da colonne. Il pavimento è composto da un mosaico dorato che accentua l’eleganza dell’ambiente. Piccole tavole di legno e vetri dipinti catturano la nostra attenzione. Il Palazzo di Brancoveanu dopo il recente restauro è stato trasformato in Centro Culturale e ospita mostre di artisti contemporanei. I quadri della mostra temporanea hanno un tocco arcaico che ricorda lo stile delle icone su vetro e linee e colori contemporanei. Anche al piano terra sono esposte opere d’arte contemporanee e rimaniamo incantati davanti alla giocosa leggerezza di un enorme “mobile” nel quale piume e foglietti di carta colorata sono tenuti insieme e in equilibrio da sottili stanghette di metallo.
Davanti al palazzo originalità del sito. Torniamo sui nostri passi per contemplare lungo la facciata posteriore del palazzo un giardino alla francese e un laghetto.
E’ ora di tornare a Bucarest che dopo questa visita è riuscita a stupire di nuovo, anche con la quieta bellezza dei suoi dintorni.
Informazioni utili:
Ente Nazionale per il Turismo della Romania Via Torino, 95 – 00184 RomaTel. +39 06 4880267
office@romania.it
www.romania.it Palatele Brancovenesti
Str. Valea Parcului, 1 – Mogosoaia
www.palatebrancovenesti.ro
Nel sito (anche in inglese) si trovano indicazioni stradali su come raggiungere il castello partendo dalla Gara de Nord o dalla Piata Victoriei. Lo stile Brancoveanu unisce elementi rinascimentali con altri bizantini: è possibile ammirarne alcuni esempi anche a Bucarest A pochi chilometri da Mogosoaia, a Buftea si trova il Palazzo Stirbey, costruito inizialmente con scopi difensivi dal principe della Valacchia Barbu Stirbey. Completato dal figlio Alexandro Barbu nel 1864, ospita all’interno delle sue candida mura un ristorante specializzato in banchetti. Chiedendo al custode all’ingresso si può entrare e fare una passeggiata nel boschetto che lo circonda e arrivare fino al lago di Buft www.palatulstirbey.ro Se si desidera mangiare in un’atmosfera rurale anche in città, una volta ritornati a Bucarest ci si può accomodare nel ristorante “Potcoava” (ferro di cavallo): un locale con una deliziosa terrazza sorretta da travi di legno e abbellita da vasi di fiori, dove gustare le specialità della cucina romena.
www.restaurantpotcoava.ro