Testo e foto: Paolo Gianfelici
Intragna – Esistono due “Cantoni” del Ticino. Il primo è quello delle città di Locarno e di Lugano, distese sui due laghi, traboccanti di internazionalità, di turismo d’affari, grandi alberghi e centri wellness. Per incontrare il secondo Ticino scendo nella stazione sotterranea FART di Locarno e salgo su un vecchio treno della ferrovia “Centovallina”. Dopo qualche chilometro di percorso in tunnel appare attraverso il finestrino un mondo completamente diverso da quello del Lago Maggiore. I campanili delle chiese, alti e sottili, dominano i paesini con le case di pietra, gli orti ed i vigneti, i boschi, le valli anguste e profonde, solcate da acque rapide. E’ il Ticino antico, intimo, segreto.
Dopo soli otto chilometri di percorso spunta il campanile settecentesco di Intragna, il più alto del Ticino (65 metri e 166 gradini). Peccato non sia accessibile all’interno per lavori di restauro. Da lassù la vista sulle valli e le montagne selvagge, coperte di boschi di castagno, deve essere stupenda.
Camminando per le strade strette del borgo raggiungo la cinquecentesca Casa Maggetti che ospita il Museo regionale delle Centovalli e Pedemonte. La sua visita è un tuffo nel passato, anche recente, ma remoto nella memoria delle persone. Come i racconti sulla guerra e sui contrabbandieri dei “nonni” delle valli, registrati e trascritti sui pannelli di una sala. Le Centovalli sono confinanti con la Valle Vigezzo in Piemonte. Sconfinamenti di partigiani, traffici di sigarette, le prime tavolette di cioccolato offerte dai soldati elvetici, avventure in montagna in compagnia di aquile e serpenti sono alcuni dei ricordi dei bambini di allora.
Il museo è bello per la sua semplicità emozionante. Come la sala dedicata agli spazzacamini, i bimbi poveri, sfruttati per la loro esile costituzione, che cento anni fa erano mandati dalle loro famiglie a guadagnarsi pochi soldi, infilandosi nei camini dei palazzi di Milano. Come molte abitazioni antiche, Casa Maggetti è un labirinto di camere e salette, scale, ballatoi e cortili. Su di uno si affaccia un arcaico forno a legna di pietra per il pane ed un grande torchio di legno di quercia per l’uva. Pane e vino sono i simboli di queste valli ed anche oggi la festa più importante dell’anno, a settembre, si chiama così.
Da Intragna si può fare un’impegnativa camminata di più di due ore, in mezzo alla natura, fino a Rasa. La prima tappa è il Ponte Romano, simbolo delle Cento Valli, costruito nel 1578, con una sola arcata lunga trentasei metri ad un altezza di ventisei. Rasa, su un altopiano a quasi mille metri, è un piccolo nucleo di case di pietra che cingono la chiesa parrocchiale.
Chi non si sente di fare l’escursione a piedi, può proseguire con la “Centovallina” da Intragna, scendere alla stazione di Verdasio e prendere la funivia fino a Rasa. Ne vale la pena. Rasa, è un luogo intimo, inaccessibile, una meta esclusiva del Ticino segreto.
Info:
Ticino Turismo
www.ticino.ch
www.museocentovalli.ch
Per informazioni sul sistema integrato di trasporti su treno, bus e nave e prenotare lo Swiss Pass che racchiude in un unico biglietto la possibilità di usufruire di molti mezzi di trasporto, tra cui anche autobus e tram di città e l’accesso a diversi musei: www.swisstravelsystem.ch
FART – Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi
Tel. +41 (0)91 756 0400
www.centovalli.ch
Svizzera Turismo
www.svizzera.it