Testo e Foto: Paolo Gianfelici
Wetzlar – Questa città della Germania centrale è famosa per due motivi: nel 1772 vi ha soggiornato Johann Wolfgang Goethe (e si è ispirato per il suo celebre romanzo “I dolori del giovane Werther”) e nel 1914 è stata creata la mitica Leica, la prima fotocamera al mondo compatta con la pellicola di 35 mm.
L’arcona Living Ernst Leitz Hotel, inaugurato nel 2018, si trova di fronte al Leitz Park (il nome del creatore del marchio Leica). Mi siedo per la cena sulla terrazza del ristorante, davanti agli edifici rotondi della Galleria Leica. Lo chef Marc Thorn, una lunga esperienza a Tenerife, mi propone una ricca varietà di tapas. La sua cucina è d’ispirazione mediterranea, seguendo i semplici, chiari, insegnamenti del suo maestro italiano nelle Canarie, un cuoco ligure: “tutto deve essere fresco, espresso, fragrante di erbe aromatiche e colorato”. Unica concessione alla cucina tedesca: i dolci.
Non sono un appassionato delle tapas, soprattutto quando i gusti e gli ingredienti sono eccessivamente mischiati nello stesso preparato, ma queste mi sono veramente piaciute, ottime per varietà, semplicità e leggerezza. Le accompagno con un Riesling della Mosella.
Nel corso della cena, le luci degli edifici del Leitz Park si sono spente gradualmente. Come nella una scenografia di un film, l’illuminazione interna della Galleria Leica è diminuita e poi scomparsa dalle grandi vetrate. Resta accesa in alto la luce sul celebre marchio: il cerchio rosso e la scritta bianca in corsivo.
Un vento caldo mediterraneo, eccezionale in Germania a quest’ora e in questa stagione, soffia sulla terrazza del ristorante. Intorno al Leitz Park e all’arcona Hotel, sotto il cielo stellato, illuminati debolmente dalla mezza luna, i boschi e i campi coltivati che circondano Wetzlar.
Attraverso, in direzione della mia camera, sale, lounge e corridoi dalle pareti bianchissime su cui sono appesi pannelli con immagini d’autore (“Cento anni di foto con la Leica”, il tema). Salgo a piedi: “Apri gli occhi!”, esorta a metà scala un’elegante signora parigina anni Sessanta, portandosi la mano guantata sul viso, l’indice e il medio aperti sull’occhio sinistro. “Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira la testa, l’occhio e il cuore”. La frase di Henri Cartier-Bresson è scritta sulla parete davanti alla porta della mia camera. Ne ho lette molte altre di fotografi famosi, lungo i corridoi. Alcune avrei voluto trascriverle. Ma è molto tardi. La camera è arredata con lo stile minimalista. Il televisore e alcune riviste, naturalmente di fotografia, sono inseriti in un pensile nero formato foto 4:3. La stanza è funzionale, insonorizzata, riposante. Sono andato a dormire e mi sono svegliato con l’idea che l’hotel fosse semi-vuoto. Ma alla prima colazione ho visto la grande sala riempirsi di ospiti, molto vivaci nel degustare le delizie del buffet!
Quando si entra nella Galleria Leica, di fronte all’hotel, gli occhi sono attratti dall’installazione del fotografo d’arte Alfons Alt: una composizione di dischi colorati di diverse dimensioni, disegnati e costruiti sulla grande parete di vetro in fondo alla sala.
Il progetto “36 aus 100” mostra 36 immagini scattate con la Leica, fondamentali per raccontare gli ultimi cento anni. Altre sezioni sono dedicate a “Le pietre miliari nell’evoluzione dei prodotti”, a “La storia dell’Azienda”, ai modelli speciali e a quelli attuali. Il bollino rosso oggi continua ad avere una posizione importante sui mercati globali con mirini telescopici, fotocamere per scattare in situazioni estreme o la partnership con il brand cinese Huawei.
All’ora del tramonto sono al Weinwirtschaft, per una Weinprobe, una degustazione di vini tedeschi con il competente sommellier portoghese Paulo Maia Mendonca dell‘enoteca dell’arcona hotel. Inizio con i bianchi: il Grauburgunder (Pinot Grigio) del Baden, il Riesling della Valle del Reno e lo Scheurebe del Baden. Hanno tutti gusti e profumi molto puliti, fruttati, freschi e fragranti. Gli agronomi e gli enologi tedeschi hanno fatto grandi progressi, ma sicuramente anche il cambiamento del clima ha avuto la sua parte. E questo si nota soprattutto nei rossi, ben strutturati: ottimi lo Spätburgunder DQW del Baden, il Dornfelder DQW e la Ursprung Cuvée, entrambi del Palatinato.
Il sole è sceso dietro le colline di Wetzlar. Un’aureola giallo-arancione incornicia i volumi rettangolari dell’Ernst Leitz Hotel. Le facciate hanno il colore dell’alluminio.
A breve ritornerò in questa città per l’altro motivo che l’ha resa famosa: Johann Wolfgang Goethe
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arcona living Ernst Leitz Hotel
Am Leitz-Park 8 | 35578 Wetzlar
www.wetzlar.arcona.de