Terre d'Europa

150° Anniversario Unità d’Italia (1861-2011)
Asta del Barolo nel castello

Testo e foto: Paolo Gianfelici



 Il nobile vino piemontese ha radici antiche che accompagnano la nascita dell’Italia Unita prima e dopo il 1861

Barolo (TidPress) – E’ la nebbia che anticipa l’autunno ad accompagnare la vendemmia del principe dei vini italiani, il Barolo. Il vitigno da cui si ricava questo vino non a caso si chiama Nebbiolo. La stessa nebbia delle Langhe ha forse nascosto a sguardi indiscreti gli incontri che si svolgevano tra le mura del castello di Barolo, dove si discuteva dell’imminente e desiderata Unità d’Italia. Uno dei protagonisti del Risorgimento, il conte Cavour era amico d’infanzia della Marchesa Giulia Colbert Falletti di Barolo ed i due, oltre che di politica, parlavano di vino. I loro discorsi si trasformano in progetti e al Barolo è riservato un posto d’onore alla corte del Regno di Torino. Da qui ha origine una storia di successo che continua ad accompagnare ancora oggi questo vino.

Castello di Barolo

Castello di Barolo

Undici produttori di Barolo si sono associati per creare l’Accademia del Barolo e una delle loro attività è un’asta che si trasforma ogni anno anche in occasione ghiotta per entrare in contatto con un mondo fatto di eccellenze e qualità. L’asta si è svolta all’interno del castello, che è sede del Museo del Vino: un percorso ludico-informativo intorno al grappolo ed ai suoi derivati. Tra i possibili acquirenti dei vari lotti battuti, c’erano anche gli “invitati” in collegamento diretto con Singapore e Hong Kong. Per mantenere vivo il passato e festeggiare il presente è stato messo in vendita anche un lotto speciale intitolato all’Unità d’Italia.

Ogni produttore ha una storia personale da raccontare che si amalgama in un piccolo universo comune, racchiuso tra le colline a destra e a sinistra del fiume Tanaro, il cui suolo è l’unico a cui spetta l’onore di produrre il Nebbiolo per il Barolo. Gianni Gagliardo si è avvicinato al vino per amore. “Mi sono innamorato di una ragazza figlia di un contadino intelligente”, racconta. “Lei è figlia unica e a quei tempi alle donne non si pensava come a possibili eredi dell’attività di famiglia. Io ero astemio, ma tutte le domeniche vedevo mio suocero aprire e spiegare a tavola una bottiglia di Barolo. La sua emozione era talmente evidente, che mi sono detto: se non riesco ad entrare in contatto con questo mondo, perdo qualcosa d’importante nella vita”. Oggi l’azienda Gagliardo produce 300 000 bottiglie l’anno e accanto al padre lavorano tutti e tre i figli (maschi).

Per Luigi Scavino, produttore dell’etichetta “Azelia” è importante non far entrare il proprio vino in contatto con elementi estranei. “Si fa un gran parlare di lieviti, ma che ne so io cosa ci mettono dentro?”, si accalora. “Le mie bottiglie contengono solo ciò che la terra di qui, lavorata dalle nostre mani, vuole produrre”.
Una terra generosa che permette di gustare salumi squisiti, formaggi e le rinomate nocciole che sono utilizzate per dolci e creme. Nobile il Barolo lo è d’origine ed i suoi produttori conservano ancora l’aspetto di gentiluomini di campagna. Una visita nelle loro aziende e cantine è un’occasione anche per scoprire, oltre all’ottimo vino, la passione per un lavoro che arricchisce la vita, soprattutto dal punto di vista emozionale.

Informazioni utili:
L’azienda vinicola Gianni Gagliardo possiede anche un’enoteca nel paese d Barolo. Qui è possibile assaggiare liberamente tutti i vini dell’azienda e se si desidera bere un calice, basta accomodarsi al grande tavolo di legno e degustare. La macelleria accanto è sempre disponibile (per 5 €) a servire un gustoso piatto di salumi freschi per due persone.
Gianni Gagliardo, Borgata Serra die Turchi – La Morra (Cuneo)
www.gagliardo.it
Azelia, Via Alba Barolo 53 – Castiglione Falletto (Cuneo)
www.azelia.it

A Barolo si trova anche il piccolo Museo dei Cavatappi: un oggetto che può sembrarci scontato è raccontato dalla testimonianza di 500 esemplari che ne mostrano storia e aspetti fantasiosi. Una chicca nata dalla passione del proprietario che trova pochi eguali al mondo.
Museo dei Cavatappi
Piazza Castello 4 – Barolo (Cuneo)
www.museodeicavatappi.it

L’Hotel dell’Agenzia si trova a Pollenzo a pochi chilometri da Barolo. Il complesso rurale immerso nella tranquillità delle Langhe è stato realizzato per volontà di Carlo Alberto di Savoia in stile neogotico. Si soggiorna in camere arredate con gusto e rispettose delle vecchie mura di mattoni che le custodiscono. L’hotel appartiene al movimento Slow Food che nell’edificio accanto ha realizzato anche la sede dell’Università di Studi Gastronomici. Altro motivo di eccellenza è il ristorante “Guido” che si trova all’interno del complesso. Le vaste cantine ospitano invece la “Banca del vino” un progetto ambizioso e semplice al tempo stesso che vuole conservare la memoria storica dei migliori vini italiani suddivisi per regioni con “testimonianze” donate dai vari produttori.
www.bancadelvino.it
www.albergoagenzia.it

25.03.2011

Le colline del Barolo

Barolo

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