Terre d'Europa

“Arnolfo alle origini del Rinascimento fiorentino”

Ivana Tamai



 Una mostra-evento unica che conclude, a Firenze, le celebrazioni del VII centenario della morte del genio fiorentino.

Firenze (Tid-press) – Un artista internazionale, un architetto e scultore fra i più innovativi, nato a metà del Duecento e considerato uno degli iniziatori del Rinascimento, capace di fondere la tradizione italiana con le novità gotiche francesi. Questo fu Arnolfo di Cambio, vera anima della Firenze del Trecento dinamica e cosmopolita. E così lo consacra la straordinaria mostra in corso al Museo dell’Opera di Santa Aria del Fiore di Firenze fino al prossimo 21 aprile.

L’esposizione, che include circa 100 opere fra sculture di marmo e legno, elementi decorativi, dipinti, oggetti sacri, ha il merito di riunire opere, non solo arnolfiane, provenienti da Firenze e da importanti collezioni pubbliche e private sparse per il mondo.
Così dal Victoria and Albert Museum proviene la celebre Annunciazione (scelta come logo della mostra), dai Musei Capitolini il Monumento onorario di Carlo d’Angiò e da Cambridge il calco dell’Angelo. Da Baltimora proviene invece la Madonna col Bambino, mentre dall’appartamento del Pontefice (Palazzo Vaticano) è arrivato il busto di Bonifacio VIII.

Arnolfo, Lastra con l’Annunciazione,
Londra, Victoria and Albert Museum

Si tratta della mostra più completa mai dedicata ad Arnolfo, una preziosa opportunità di studio e di confronto d’opere che testimoniano la genialità della sua arte capace di fondere mirabilmente scultura e architettura in perfetto equilibrio.
Guardando le sculture da diversi punti d’osservazione, per esempio, sorprende quanto sia ingannevole la tridimensionalità delle figure. Arnolfo, infatti, lavorava lastre di marmo relativamente sottili, di venticinque centimetri di spessore, riuscendo, però a ricavare figure complete che creano l’illusione ottica di sculture a tuttotondo. Una tecnica che gli consentiva un notevole risparmio di tempo e di materie prime. Un’abilità che certo contribuì al successo riscosso presso i potenti committenti che si avvalsero della sua opera.

A consacrare definitivamente la fama di Arnolfo, fu il progetto del Duomo di Firenze, Santa Maria del Fiore, per due secoli la più grande cattedrale del mondo cristiano prima di essere superata da San Pietro a Roma e, più recentemente, da Saint Paul a Londra.
Un grandioso progetto architettonico e iconografico che spinse il governo della città ad esonerare l’artista dal pagamento delle tasse: uno dei più prestigiosi riconoscimenti dell’epoca.
Un imponente lavoro rimasto purtroppo incompiuto, sia per la morte dell’artista, avvenuta intorno all’inizio del Trecento, sia per volere di Ferdinando I de’ Medici che nel 1586 dispose lo smantellamento della facciata per dare spazio ai nuovi, mutati gusti estetici del tempo.
Proprio la ricomposizione della facciata originale di Santa Maria del Fiore, frutto di uno studio critico della curatrice, Enrica Neri Lusanna dell’Università di Firenze, è uno dei motivi di maggior richiamo della mostra arnolfiana, un evento espositivo che rende, finalmente, i dovuti onori al genio cosmopolita di Arnolfo di Cambio.

Info:
www.arnolfoafirenze.it
Orario: tutti i giorni 9 – 19.30 (chiuso il 16 aprile)
Biglietti: intero 10 euro
Informazioni e prenotazioni: Sigma C.S.C. tel. +39 055 2469600 cscsigma@tin.it
Catalogo Pagliai Polistampa

24.01.2006

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