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A Carro in Liguria, il Festival dedicato a Paganini

Ivana Tamai



 Le stradine di pietra sono interrotte da cortili ombreggiati da pergolati. In cima ad ogni collina una manciata di casette sparse attornia l’immancabile campanile

Carro (TidPress) – Dimenticate la musica demoniaca, l’alone inquietante e misterioso che sempre accompagna il genio musicale di Nicolò Paganini. Nessun patto col diavolo: Le streghe è solo una composizione per violino e orchestra, come il Trillo del Diavolo è solo una sonata di Tartini. Perchè qui, al Festival di Carro, regna la pace più celestiale e la musica è in perfetta armonia con la natura.
Sarà il verde riposante di vigneti e uliveti inerpicati su dolci colline, sarà il silenzio della Val di Vara, così lontano dal turismo di massa, sarà la pacata sicurezza degli interpreti musicali, sarà il repertorio decisamente accattivante: tutto contribuisce al crescente successo di un festival così “semplice” (perchè facilmente accessibile) e al tempo stesso così elitario poiché unisce i più alti godimenti estetici : la bellezza della musica e la bellezza della natura.

Nato nel 2002 dalla sapiente gestione della Società dei Concerti della Spezia, il Festival Paganiniano di Carro è cresciuto in qualità e contenuti, oltre che negli spazi. Tanto che oggi, a sette anni dalla prima edizione, si è esteso a tutta la Val di Vara e dintorni: Varese Ligure, Santo Stefano Magra, Bonassola, Rocchetta Vara.
Ben dodici gli appuntamenti che propongono il meglio del virtuosismo strumentale in una cornice intima e raccolta, oggi sempre più rara nelle rassegne musicali estive.
Carro è la patria dei genitori di Niccolo’ Paganini, (nato invece a Genova) e oggi la loro casa fa bella mostra di sè in questo borgo sperduto a poco più di quattrocento metri di altitudine fra Genova e La Spezia. I balconi fioriti (qui c’è perfino un concorso) ingentiliscono le case dai delicati colori pastello. Le stradine di pietra sono interrotte qua e là da cortili ombreggiati da pergolati dai quali si aprono inaspettati panorami sulle valli circostanti. In cima ad ogni collina una manciata di casette sparse attornia l’immancabile campanile.
Il mare di Deiva è a mezz’ora di auto appena e sono in molti a scegliere la Val di Vara come base per una vacanza non solo balneare, complice l’ospitalità informale degli agriturismi vicini.

Anche quest’anno il programma del Festival Paganiniano è stato scelto con cura: Il trillo del diavolo di Tartini, i Quintetti per archi di Mozart, le Quattro stagioni di Vivaldi. Su tutti il genio trascendentale e la potenza demiurgica di Paganini al centro anche di un interessante ciclo di conferenze che esploreranno gli aspetti meno conosciuti della sua vita misteriosa e leggendaria.
Gli interpreti sono di innegabile prestigio: l’ensemble MI-TO, felice connubio artistico fra i professori d’orchestra del Teatro alla Scala di Milano e quelli del Teatro Regio di Torino, i Fiati di Parma, il mitico chitarrista Alirio Diaz, con il figlio Senio e infine l’interprete più giovane del Festival, Anna Tifu, violinista cagliaritana allieva di Salvatore Accardo che unisce una sorprendente maturità di interpretazione a una tecnica davvero strabiliante che certo avrebbe entusiasmato Paganini…..
Gran finale con il pianista Bruno Canino e il violinista Sergej Krylov, in programma Beethoven, Brahms e Paganini.

Info
Società dei Concerti onlus – tel. +39 0187 731214
www.sdalaspezia.it
Biglietti: da 9,00 a 20,00 Euro – Abbonamento a 10 concerti : 40,00 Euro
Bus riservato da La Spezia – Trasporto compreso nel biglietto d’ingresso (intero)
A Carro “Il Pergolo” caffè con tavolini all’aperto in un romantico pergolato all’inizio del paese.
Agriturismo biologico Ca’ du Chittu – www.caduchittu.it
Durante il Festival sono previsti aperitivi di benvenuto e cene in ristoranti tipici convenzionati.

10.08.2008

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