Torino (Tidpress) – Un villaggio globale del cibo, che ci racconta il meglio della produzione alimentare, della cucina e della cultura gastronomica: questo è il Salone del Gusto (26-30 ottobre 2006). 150 i Paesi del mondo che si sono incontrati a Torino, in questa Sesta Edizione, per conoscersi e far conoscere i tesori delle loro terre. 300 i Presidi Slow Food presenti con le loro eccellenze: dalla bottarga di Orbetello (Grosseto), a quella preparata dalle donne mauritane, dalle coloratissime patate peruviane, alle susine bianche di Monreale (Palermo) incartate come buffe collane di caramelle. Il tutto con l’idea di salvaguardare un patrimonio straordinario a rischio di estinzione.
Formaggette francesi foto Alberto Lignarolo |
Espositore del Mercatale foto Alberto Lignarolo |
Un momento di incontro diretto tra la produzione di qualità e i consumatori, in quella che è stata definita come la più vasta esposizione di biodiversità agroalimentare ancora viva nel nostro pianeta, a disposizione del pubblico che qui può conoscerla, degustarla, acquistarla. Protagonista quindi il cibo, ma a patto che sia buono nel senso del piacere, pulito perché prodotto senza sfruttare la terra e giusto cioè conforme al concetto di giustizia sociale dell’ambiente di produzione.
Ed è in quest’ottica che nasce il “Mercatale”, una delle novità di questa edizione, un progetto pilota che prende spunto dal mercato organizzato a Montevarchi (Arezzo) il secondo sabato di ogni mese, per la vendita diretta dei prodotti agro-alimentari locali, stagionali. L’iniziativa ha voluto privilegiare i piccoli produttori che con lo slogan “Il produttore ci mette la faccia” hanno portato sulle loro bancarelle olio, salumi, mieli, formaggi, pane e vino come in una sorta di mercato rionale d’alta qualità.
Un grande paniere del cibo di eccellenza dunque il Salone del Gusto, che anche quest’anno non ha deluso neppure i palati più esigenti. E così per i più golosi ecco la fontana di cioccolata e i burrosissimi biscottini scozzesi da thè break. Per i più raffinati invece la Vinaigre Vermeil, l’aceto invecchiato nelle botti di legno di quercia, speziato con cannella e chiodi di garofano, secondo una ricetta del XVI secolo. Agli estimatori dei gusti forti è dedicato, il Milbenkäse di Wurchwitz (Germania), letteralmente “formaggio degli acari” prodotto dalla ricotta magra essiccata in contenitori assieme agli acari del formaggio, che hanno il compito di farla fermentare. Interessante vedere la loro presenza al microscopio sulla scorza di questo formaggio e…assaggiarlo: saporito e molto gustoso, da provare! Gli appassionati di frutta non potranno farsi mancare i dolci e morbidi datteri freschi dell’Oasi di Siwa, zona desertica dell’Egitto nord-occidentale, dalla polpa nettarina color del bronzo, irresistibili. E per chi reclama i sapori nostrani, le sorprese non mancano. Ottima la Pesca Settembrina di Leonforte (Enna) dall’aroma e dal sapore intenso, caratterizzata dalla pratica dell’insacchettamento dei singoli frutti sulla pianta per preservarne la genuinità e la bontà senza l’uso di pesticidi, fino alla completa maturazione. Una curiosità, il fagiolo bicolore “badda” di Polizzi Generosa (Palermo) e la papaccella riccia, una qualità di peperone di Napoli. In previsione delle Feste, non si può dimenticare il rinomato cappone di Morozzo (Cuneo).
Non si disperi, però, chi non fosse riuscito a partecipare alla kermesse torinese. Prossimo appuntamento con Slow Food è a Slow Fish 2007, alla Fiera di Genova, che dal 4 al 7 maggio proporrà vendita, divulgazione e degustazione del patrimonio ittico mondiale.
E per chi non potesse proprio aspettare, a Torino, in dicembre, aprirà i battenti “Eataly”, uno spazio espositivo dei prodotti Slow Food in cui trovare in vendita tutto l’anno molte delle prelibatezze presenti al Salone del Gusto. Da non perdere!
Info:
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02.11.2006
Biscottini scozzesi/ foto Alberto Lignarolo |
Selezione di rhum/ foto Alberto Lignarolo |